Il nuovo Gubbio di Piero Braglia: umiltà, lavoro e…ambizione!
Tornare a sognare, come quasi 12 anni fa, quando in Umbria c’era un certo Vincenzo Torrente. Era l’anno dell’ultima vittoria del campionato di Lega Pro, sbarazzandosi della concorrenza di Sorrento, Salernitana e Verona. Oggi invece a Gubbio c’è un altro grande allenatore per la categoria, che ha in carriera ha avuto molte soddisfazioni e vittorie: Piero Braglia. I rossoblù domenica sono partiti col piede giusto battendo 2-0 l’Aquila Montevarchi e mettendo così il primo mattoncino di una lunga e grande stagione.
Il Gubbio di Braglia: tra sogno e ambizione
A calciomercato chiuso e con la prima giornata messa ormai in archivio, i tifosi del Gubbio possono guardare con molta fiducia e serenità questo campionato di Lega Pro 2022/23. Sicuramente anche perché in panchina c’è Piero Braglia, un allenatore top per la categoria, oltre che a una squadra di livello. Moltissimi i giovani che nel Campionato Primavera hanno fatto vedere grandi cose: basti pensare a Lorenzo Di Stefano, prodotto delle giovanili della Sampdoria o Gabriele Artistico, prodotto delle giovanili del Parma e con una esperienza alle spalle in Serie C col Monterosi. Oltre ai ragazzi c’è anche molta gente d’esperienza come Jerry Mbakogu, pupillo di Braglia alla Juve Stabia e Federico Vazquez prelevato dal Catanzaro. Per la porta c’è l’ex Inter Raffaele Di Gennaro, mentre a centrocampo c’è l’ex Catania Giacomo Rosaia.
Braglia, l’uomo delle sfide impossibili
Quando si pensa a “mission impossibile” potremmo pensare tranquillamente a Tom Cruise. Invece quando si parla di Lega Pro e si pensa ad un allenatore come Piero Braglia. Una carriera lunghissima girata per quasi tutta l’Italia da nord a sud, allenando dalla Serie D fino ad arrivare in Serie B. Questa categoria l’ha conquistata più volte in carriera, ovvero con Pisa, Catanzaro, Juve Stabia e Cosenza. 3 promozioni su 4 sono arrivate ai playoff, partendo sempre a fari spenti e senza troppe ambizioni. Forse è questa la chiave di volta delle squadre di Braglia: umiltà e tanto lavoro, però mantenendo nel cassetto i sogni di gloria. Dopo la prima vittoria contro l’Aquila Montevarchi, l’ex Avellino dichiara: “Noi favoriti? Non lo siamo, non prendiamo in giro la gente, siamo attrezzati per un certo tipo di campionato, poi sta ai nostri progressi avere aspettative diverse, ma Reggiana, Ancona, Entella vanno per la maggiore. Noi non possiamo dire che siamo meglio di queste squadre. Dobbiamo volare basso e lavorare“.
Una Serie B che manca da 12 anni
Come si sa, i sogni spesso son desideri. Dodici anni fa il Gubbio dopo 60 anni tornava in Serie B, per il suo secondo campionato della sua storia in questa categoria. Una vittoria arrivata con distacco da pretendenti ben più attrezzate, come Verona, Salernitana, Cremonese e Reggiana e a +7 dal Sorrento secondo in classifica. In panchina c’era Vincenzo Torrente, che è stato fino a qualche mese fa l’allenatore degli umbri. In campo tanta qualità tra Daniele Bazzoffia, Alfredo Donnarumma, Juanito Gomez e Christian Galano. Tra i difensori di quella rosa spicca anche il nome di Simone Farina, che ha smesso di giocare nel 2012 e che nel 2011 ha denunciato una tentante combine della gara di Coppa Italia contro il Cesena, rifiutando ben 200.000 euro.
Oggi il Gubbio di Piero Braglia può sognare, in punta di piedi e lavorando sodo. Dove potranno arrivare i rossoblù in questo Girone B di Lega Pro? Al campo l’ardua sentenza!
A cura di Federico Rosa