“Sono venuto a Gubbio per provare un altro miracolo“. Iniziava così l’avventura di Piero Braglia sulla panchina del Gubbio. Ora, dopo dieci giornate di campionato, la speranza che si percepiva nella parole dell’allenatore ad inizio stagione sta pian piano diventando realtà. A fronte di vittorie importanti come l’ultima, arrivata contro l’Imolese con un netto 3-0, il Gubbio al momento guarda tutti dall’alto nel girone B di Serie C. Un primato in classifica che permetterebbe alla squadra di approdare in Serie B per la terza volta, dopo le promozioni del 1947 e del 2011. Ancora molto presto per parlarne, ma per i tifosi rossoblù è lecito sognare, considerata anche la speciale classifica in cui il proprio allenatore primeggia: Piero Braglia, insieme a Tesser, è l’allenatore con più promozioni in dalla C alla A.
Nell’estate del 2010, con un campionato di C1 alle porte, sulla panchina del Gubbio arriva Vincenzo Torrente, allenatore emergente, ex giocatore e capitano del Genoa. La prima partita non va per il verso giusto: Cremonese-Gubbio finisce infatti 5-1. Ma dalla sconfitta di Cremona, la squadra umbra inizia una cavalcata che giornata dopo giornata sembra essere sempre di più infermabile.
Otto vittorie consecutive che portano il titolo di campioni d’inverno. Ma per tagliare il traguardo finale serve continuare a vincere e così è stato. I 18 gol stagionali di Juanito Gomez e una squadra sempre più affiatata mandano in paradiso il Gubbio: è Serie B. In B l’avventura del Gubbio dura un solo anno, terminando l’annata al penultimo posto. Ma rimangono nella storia alcune vittorie come quella sul Torino di Ventura per 1-0 grazie alla rete di Daniel Ciofani o la vittoria a Bergamo in Coppa Italia contro l’Atalanta per 4-3.
Non è un caso che il Gubbio di Braglia stia volando in campionato e che oggi sia in testa al girone B. Sia per le qualità dell’allenatore ma soprattutto della squadra stessa. Basti pensare che nella partita vinta contro l’Imolese sia andati in gol due giocatori classe 2000, ovvero Marco Spina e Alessandro Arena. La linea verde quindi è la chiave vincente degli umbri, basti pensare anche a Di Stefano e Artistico (entrambi 2002), oppure a Meneghetti, Portanova, Bonini, Vitale, Francofonte e Semeraro (tutti 2001). Un’arma in più che sta dando i suoi frutti e che fa viaggiare ad alta quota i rossoblù in Serie C.
Volare per non smettere di sognare. Il Gubbio è in vetta al girone B di Lega Pro con 20 punti, quarto miglior attacco e la difesa meno battuta in tutto il campionato con sole 5 reti incassate. Sicuramente merito di questo grande risultato è Piero Braglia, arrivato in estate dopo una parentesi poco fortunata ad Avellino.
“Non mi è piaciuto con cui ho finito l’anno scorso. – dice Braglia ai nostri microfoni della Lacasadic.com – Il Gubbio mi ha offerto la possibilità di lavorare con i giovani su cui la società punta, ha molti classe 2001. Mi è piaciuto il progetto e ho capito che c’erano i presupposti per ripartire. A Gubbio c’è la base per poter lavorare.Il presidente Sauro Notari nel giro di 2, 3 anni vuole cercare di vincere il campionato”.
I risultati dei rossoblù oggi sono sotto gli occhi di tutti. Solo Reggiana e Rimini hanno fermato la squadra umbra, che adesso non vuole più smettere di volare e sognare. Ritornare grandi come un tempo si può.
A cura di Federico Rosa
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