“Grazie Catania“, inizia così la lettera di addio di Giacomo Rosaia ai rossoblù. Un leader fuori e dentro al campo, che è sempre stato in prima linea anche quando le cose non andavano come sperato. “Queste poche righe sono un ringraziamento al popolo di Catania e a tutte le persone che hanno dimostrato di volermi bene, vi ho sentite molto vicine. Il Catania non è solo una squadra di calcio, ma una passione in tutta la Sicilia e per i Siciliani nel mondo. Questa maglia si carica di significati e valori che appartengono alla gente, al territorio…proprio per questo va portata e custodita con rispetto ed impegno. Con tutto quello che abbiamo passato abbiamo capito quanto questi colori siano in grado di unire. Nel calcio si vince e si perde, e tutti sappiamo quanto sia bello vincere, ma è importante anche come ci si comporta indossando questa splendida maglia; con dedizione al lavoro, costanza, rispetto, umiltà, compostezza ma soprattutto orgoglio“. Parole dal cuore, da parte di un capitano che è sempre restato al comando della sua nave. Adesso, ad aspettarlo il Gubbio, pronta a rinforzare il proprio centrocampo con l’esperienza e il carisma di Rosaia.
“Catania e la Sicilia, fanno parte di me, della mia famiglia…un percorso stupendo vissuto insieme.
Grazie a tutti i tifosi e le persone che ho avuto il piacere di conoscere. Catania è tornata a sognare, questo è quello che conta…Per me, inizia una nuova avventura entusiasmante. Sarò sempre un vostro tifoso… Arrivederci CATANIA..”. Si chiude così l’esperienza del classe 1993 in Sicilia, dopo 63 presenze e un gol. Una relazione che, sul campo, si è interrotta quest’inverno, dopo l’esclusione dalla Serie C inflitta al Catania. Rosaia, così come altri, si è sempre comportato da professionista esemplare, dentro e fuori dal campo, onorando la maglia fino all’ultimo secondo. Un capitano vero che, nonostante sia restato soltanto sue stagioni in rossoblù è diventato presto leader della squadra.
Nato in Puglia, ma cresciuto nella Fiorentina: Rosaia calcia i primi palloni a Massafra, in provincia di Taranto, prima di venir prelevato dalla Fiorentina. Uno scudetto allievi nazionali e una Tim Cup primavera vinta dal centrocampista. In maglia viola conoscerà Cristiano Piccini, terzino ex Atalanta e Valencia, con il quale andrà a giocare anche in prestito alla Carrarese. Tanti furono i giocatori usciti da quella squadra, da Camporese a Iemmello e Babacar. Treviso, Carrarese, Cesena e per ultima Catania le tappe della carriera del classe 1993 fino ad ora. Adesso, ad aspettarlo il Gubbio. Il centrocampista è pronto a lottare per ottenere il posto da titolare nella rosa umbra. Un leader pronto a imporsi anche nello spogliatoio rossoblù.
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