Guido Gomez: dai “colpi di biliardo” a Trieste a quelli con il Crotone
“Quando segno mimo il tiro da biliardo come faceva mio papà. L’ho sempre fatto da quando ho iniziato a giocare a calcio“. Parlava così in un’intervista a gianlucadimarzio.com di quattro anni fa Guido Gomez, attaccante del Crotone che si è messo in mostra in questa prima parte di stagione, arrivando in doppia cifra segnando una tripletta nella giornata di oggi. Il calciatore è sempre stato molto legato al padre: “Io ho visto gente iniziare a giocare a biliardo grazie a mio padre perché lui davvero è arrivato a grandissimi livelli. Era una persona piena di valori, ci ha insegnato tanto a me, alla sua famiglia e ai suoi allievi: alle persone si illuminavano gli occhi quando parlavano di lui. Non si può spiegare“.
La passione per il calcio e l’amicizia con Berardi
Il padre, Nestor Gomez, ha aiutato Gomez fin da piccolo ad appassionarsi al calcio, facendo arrabbiare anche la madre del giocatore per via di qualche oggetto rotto in casa: “Mio papà di nascosto ci faceva, a me e a mio fratello, le palline con il giornale, ci passava attorno lo scotch e poi le infilava nei calzini e le cuciva così creava una palla morbida… e con mio fratello mettevamo il divano a mò di barriera e usavamo il muro come porta immaginaria. Mia mamma quando tornava a casa diventava matta. Ho perso il conto delle cose che abbiamo rotto giocando in quel modo”.
Guido Gomez ha iniziato la sua carriera mettendosi in mostra con la Primavera del Sassuolo. 27 gol in 22 partite: numeri da grande centravanti. In quella squadra completava il reparto d’attacco un altro grande giocatore: Domenico Berardi: ” Lo sento ancora è un personaggio… un bravissimo ragazzo, non è vero che caratterialmente è un po’ come Cassano. In campo faceva morire dal ridere, aveva una serenità unica. Poi era particolare: quando eravamo agli Allievi e lo chiamavano in Primavera non voleva andare perché aveva paura che i grandi gli rompessero le scatole o lo obbligassero a passargli la palla. Mi faceva morire dal ridere. Poi alla fine è andato e i grandi passavano la palla a lui”.
La consacrazione in Serie C
Dopo le giovanili con il Sassuolo, il classe 1994 nato a Vico Equense gira molte squadre di Serie C fra cui: Juve Stabia, Akragas, Catanzaro e Renate. Poi l’approdo a Trieste, dove l’attaccante colleziona 94 presenze, 27 gol e 7 assist. Il Papu, come lo chiamavano da quelle parti, si lega molto alla città, tanto che dirle addio quest’estate non è stato per niente semplice per lui: “Le emozioni che ho provato qui le porterò per sempre dietro. Grazie per avermi amato come fossi uno di voi. Grazie per aver fatto sentire a casa me e la mia famiglia! Qui è dove mi è stata regalata la gioia della nascita di mio figlio Santiago“.
Ora però una nuova sfida, quella con la maglia del Crotone. Dopo la tripletta contro il Giugliano nella partita di oggi, Guido Gomez è pronto a mettere tanti altri “colpi di biliardo” in buca, sempre in ricordo del papà.
A cura di Filippo Saloni