“Nemo propheta in patria”, dicono i latini – e non solo. Il proverbio, però, non vale per Pietro Iemmello, che a Catanzaro, nella sua città, si è ritrovato e ha ricominciato a fare gol, quello che ha sempre fatto nella sua carriera. Ora per lui un nuovo bivio all’orizzonte, con la scadenza del prestito in Calabria e la forte volontà di restare a casa, per tentare di nuovo l’impresa Serie B. A breve inizieranno le valutazioni sul suo futuro, con il DS giallorosso atteso in città per provare a ridare alla piazza calabrese il proprio idolo.
Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, con cui vince anche una Coppa Italia Primavera, Iemmello inizia tra i professionisti alla Pro Vercelli, prima di un paio di annate a Novara e ancora a Vercelli, in cui gioca poco. È a Foggia che ottiene l’exploit, grazie anche al sodalizio con De Zerbi che ne esalta le qualità. Con i pugliesi però non riesce la scalata in A, categoria che tocca per la prima volta con il Sassuolo.
I neroverdi infatti lo comprano per 2,3 milioni di euro e gli concedono il palcoscenico dei grandi. Non gioca tantissimo ma riesce comunque a portare il suo contributo con 5 reti in 18 partite, segnando anche una doppietta all’Inter. Nella stagione seguente resta in A ma passa al Benevento, dove viene impiegato anche meno. Tuttavia, è con una sua rete che i giallorossi riescono a battere il Milan in una gara storica per i campani. Dopo un Foggia bis, Iemmello si ritrova a Perugia, chiudendo la stagione a 19 gol ma non riuscendo a evitare la retrocessione in C dei suoi.
Gli ultimi anni non sono stati felici per lo Zar. Dopo una breve parentesi spagnola, che l’attaccante non ha però dimenticato come testimonia la sua presenza per le ultime partite del Las Palmas, il suo cartellino è diventato proprietà del Frosinone. Con i ciociari, però, la scintilla non è mai scoccata. Solo 19 presenze in un anno solare e 3 reti, troppo poche per uno come lui. Uno come Iemmello ha bisogno di essere il capopopolo, l’uomo a cui chiedere i gol pesanti, l’idolo della tifoseria. E dove poter ritrovarsi, se non a casa? No place like home.
Nell’ultimo mese di gennaio 2022, Pietro torna a Catanzaro, sua città di nascita e sede della sua squadra del cuore. Con le aquile giallorosse torna a volare: 8 gol in 16 partite tra stagione regolare e playoff. Ma il suo contributo alla squadra di Vivarini va ben oltre il pur cospicuo bottino. Iemmello è tornato Re, punto di riferimento e uomo a cui passarla quando si è in difficoltà. Il numero 90 è sempre lì pronto a battagliare con i difensori avversari, a far salire la squadra, a portarla in vantaggio. Le sue reti, e specialmente le doppiette a Foggia e Campobasso, hanno aiutato il Catanzaro nella scalata al secondo posto del girone C. E pazienza se l’avventura nella post season si è schiantata contro il Padova al penultimo gradino verso il Paradiso della B.
I calabresi ci riproveranno nella prossima stagione, chissà se con il loro attaccante di riferimento. Iemmello infatti è in prestito dal Frosinone, con cui ha un contratto in scadenza nel 2023, fino al 30 giugno e, salvo nuove indicazioni, tornerà in Ciociaria a luglio. Il Catanzaro, però, farà più di un tentativo per riportarlo a casa: il connubio è troppo forte per non riprovarci. La volontà del ragazzo è chiara e quindi c’è la concreta possibilità di rivederlo a Catanzaro anche nella prossima stagione per puntare alla Serie B.
Lo Zar ha ormai 30 anni, si avvia verso la piena maturazione calcistica e una promozione in B con la sua squadra sarebbe forse il coronamento di una carriera, andata avanti a suon di gol. Per lui questa è stata una stagione dalle forti emozioni. Anche negative, come l’aggressione in campo a Foggia. Proprio lì dove aveva meglio figurato, con 47 reti in 93 gare, è stato suo malgrado protagonista di una vicenda che l’ha scosso molto. Dopo aver segnato due gol ai rossoneri, la curva gli ha impedito di tirare un rigore e due tifosi del Foggia sono scesi in campo nel tentativo di avere un confronto diretto con lui, memori anche di un passato caratterizzato da episodi particolari. Fatti che ti aiutano a inquadrare nella prospettiva giusta la vita e il calcio, facendo riaffiorare la volontà di tornare a trattare questo sport come tale, nulla di più, come un gioco, il coronamento del sogno di un bambino. Un piccolo tifoso del Catanzaro che ora vorrebbe completare l’opera. Diventare ancora l’idolo di una piazza, della propria piazza, non dovrebbe avere prezzo.
A cura di Simone Gervasio
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