La crescita nel Chelsea e la chiamata della Juve fino all’esordio contro il Benfica: chi è Iling Junior
“E terra e polvere che tira vento e poi magari piove”, questa volta non parliamo di Nino, ma di un altro giovane ragazzo che lungo la fascia polvere ne ha alzata parecchia: Iling Junior, ala sinistra ed esterno della Juventus. Classe 2003, tanta corsa e velocità ed anche un discreto dribbling. È stato uno dei grandi protagonisti della cavalcata della Primavera bianconera fino alla semifinale di Youth League persa ai rigori contro il Benfica nella passata stagione. Bonatti lo ha fatto crescere, migliorandolo soprattutto nella fase difensiva. Zauli lo aveva lanciato tra i professionisti ad inizio campionato contro il Mantova, per poi lasciarlo crescere insieme agli altri talenti nelle giovanili. Allegri lo ha lanciato in prima squadra prima in Serie A e poi in Champions League contro il Benfica e lui si è subito reso protagonista.
La scuola Chelsea: formazione culturale e sportiva
Iling ha iniziato a giocare da piccolo, il calcio lo ha sempre accompagnato nel suo percorso di crescita, come ha raccontato ai canali della Juventus: “Ho iniziato a giocare all’incirca quando avevo quattro anni, alla scuola materna. A otto anni abbiamo iniziato a fare campionati nella mia zona. Poco dopo sono andato al Chelsea e ho firmato il mio contratto“. Una caratteristica importante è l’educazione e l’umiltà, un comportamento eccezionale e professionale. Basti pensare che nel 2021 quando arriva a Vinovo si è presentato in completo con giacca e cravatta che denota la sua massima serietà.
Con i Blues ha trascorso la sua adolescenza, un vero e proprio accompagnamento anche al di fuori del campo: “Dall’età di 14 anni trascorrevo lì tutto il mio tempo. Giocavo e andavo a scuola lì. Tutto quello che circondava me e i miei compagni era perfetto. Il club si prendeva cura di noi e voleva che crescessimo anche come persone non solo come giocatori“. Una vera e propria Accademia con al centro lo sport ed in questo caso il calcio.
Alla Juventus, dalla Primavera all’esordio da sogno in Champions League
Le società interessate all’esterno bianconero erano molte, ma lui ha scelto la Juventus: “Ero con mio padre quando è arrivata la chiamata. Ho pensato a tutti i grandi giocatori che hanno vestito questa maglia e ho accettato”. La trattativa però non è stata semplice. Il club bianconero ha lavorato praticamente un anno per portarlo in Italia e il tentativo di acquistare il suo cartellino viene fatto già nel gennaio 2020, ma non va a buon fine. Grazie alla figura di Giovanni Manna arriva a Torino nel luglio 2020, sei mesi dopo. Nel giorno del suo arrivo a Vinovo, vestito di tutto punto nonostante la giovane età, fa capire di che pasta è fatto. Ragazzo educato, a detta di chi lo conosce bene. Uno “che si fa voler bene”, ci dicono, aspetto dimostrato anche dai commenti social ricevuti dai suoi compagni di squadra della Next Gen in seguito alle prove fatte in prima squadra. Dall’Inghilterra all’Italia, il suo primo viaggio lontano dalla famiglia. Ironia della sorte, durante la scorsa stagione ha dovuto affrontare il Chelsea da ex e ha vinto per 3-1 sia l’andata sia il ritorno in Youth League.
Soltanto uno dei tanti traguardi raggiunti durante la passata stagione. La Primavera ha poi proseguito il suo percorso Europeo fermandosi ad un rigore (quello sbagliato di Soulé) dal sogno della finale. Iling si è impossessato della fascia sinistra, segnando in totale 11 gol, oltre 9 assist, considerando tutte le competizioni. Ora, in questa stagione, con la maglia della Juventus Next Gen alla prima stagione tra i professionisti ha già realizzato tre reti. Ed è proprio con queste prestazione che ha convinto Allegri a convocarlo in prima squadra. Una fiducia ampiamente ripagata. Al suo esordio in Champions League ha realizzato un assist dopo 6′ danto vita ai sogni di rimonta della Juventus che è uscita però sconfitta. Nonostante la delusione per il risultato, Samuel Iling Junior non si dimenticherà mai di questa notte contro il Benfica. Un nuovo punto di partenza per continuare a correre ancora più forte sulla fascia.
A cura di Antonio Salomone