Lorenzo Insigne è salito agli onori della cronaca per il suo imminente trasferimento al Toronto Fc. Tutti lo abbiamo ammirato prima con la maglia del Napoli e poi con quella della Nazionale, ma i suoi primi passi tra i grandi sono avvenuti in Serie C. A scovarlo dalla primavera del Napoli fu Giuseppe Pavone, ex direttore sportivo della Cavese, nel lontano gennaio 2010. Una scelta dettata dall’istinto che all’epoca lasciò di stucco il presidente dei campani Antonio Fariello.
In quegli anni la Cavese era ospite dello stesso centro sportivo a Palma Campania in cui venivano disputate le partite casalinghe del Napoli Primavera del piccolo Lorenzo. In un pomeriggio di inizio gennaio, caso volle che subito dopo l’allenamento degli aquilotti, ci fosse in programma una partita tra Napoli e Lazio Primavera. Incuriosito, il ds Pavone si fermò ad assistere all’incontro che terminò con il punteggio di 5-2 per i partenopei con Insigne assoluto protagonista suscitando subito l’interesse del dirigente. Essendo aperta la finestra invernale di mercato, l’occasione era quella giusta per cercare di portarlo subito a Cava per rinforzare la squadra, ma andava sciolto un ultimo dubbio. Pavone a quei tempi era proprio alla ricerca di un calciatore con le sue caratteristiche, le stesse che aveva individuato anche in Bellomo, allora al Bari.
A questo punto la sorte venne ancora incontro all’esperto dirigente. Sfruttando una partita proprio tra Napoli e Bari, Pavone decise di puntare tutto su Insigne. Comunicata l’idea al presidente Fariello, i due incontrano subito il responsabile del settore giovanile del Napoli Luigi Caffarelli a Castelvolturno, dove Insigne aveva già iniziato ad allenarsi con la prima squadra. Caffarelli in un primo momento non voleva saperne di lasciarlo partite anche perchè di lì a poco sarebbe iniziato il Torneo di Viareggio. Alla fine Insigne fu protagonista di quel Viareggio e subito dopo passò in prestito alla Cavese. Con gli aquilotti collezionò una decina di presenze per lo più entrando a partita in corso, facendo intravedere tutto il suo enorme potenziale.
Concluso l’accordo con il Napoli, Insigne passò alla Cavese fino al termine della stagione. Durante la quale avrebbe percepito 1500 euro al mese, il minimo sindacale per un ragazzo di 18 anni alla prima esperienza tra i professionisti. Divertente, inoltre, fu il suo primo incontro con il presidente Fariello, che vedendolo così piccolo si domandò se fosse realmente lui il suo nuovo acquisto. Alla fine il piccolo folletto azzurro seppe mettere tutti d’accordo anche a Cava facendo spesso e volentieri la differenza in favore degli aquilotti. Da lì la carriera di Lorenzo il Magnifico spiccò il volo prima con Zeman e poi finalmente all’ombra del Vesuvio. Ora, dopo 10 anni e più di 400 presenze alle spalle, Insigne si appresta a salutare Napoli e il calcio italiano. Una storia partita dai campi di Serie C e culminata sul tetto d’Europa con la maglia della Nazionale.
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