Dalla sfida con Neymar all’Europa League: Iuliano è l’arma-salvezza della Viterbese
Dal Brasile all’Italia. Che sia in spiaggia o su un campo di calcio, poco importa. Alvaro Iuliano ha sempre avuto il pallone come migliore amico. Un compagno di viaggio indispensabile che lo ha portato prima in Bulgaria e poi in Italia. Con il sogno di diventare calciatore, con la consapevolezza di potercela fare. Ora, a 30 anni, calciatore lo è diventato. E la prossima missione è quella di salvare la Viterbese. Sempre con il pallone tra i piedi.
Gli inizi in Brasile e la partita con Neymar fino alla Bulgaria
In Brasile si respira calcio. Nelle strade, nelle spiagge e anche nei cunicoli più nascosti. Il pallone sempre tra i piedi a prescindere da qualsiasi condizione. Con una sola idea in testa: diventare calciatore. Ed è proprio in quei luoghi così angusti che inizia la storia di Alvaro Iuliano. Dalla sabbia si passa ad un campo di calcio vero e proprio. E la prima maglia è quella del Botafogo. Dove muove i primi passi nel calcio dei grandi. Da qualche tempo in Brasile risuona ovunque il nome di un ragazzo, di un anno più piccolo di lui, che con il pallone fa cose straordinarie: il suo nome è Neymar Jr. Una crescita esponenziale che nel giugno 2013 lo porta al Barcellona.
Ma nel gennaio dello stesso anno, in un Santos-Botafogo, Alvaro ha la possibilità di vederlo dal vivo. Prima ammirandolo dalla panchina, poi fronteggiandolo per i 15 minuti finale. La sua squadra perde (anche per un gol dello stesso Neymar), ma a distanza di anni resta la soddisfazione di aver giocato contro uno dei giocatori più forti al mondo. Negli anni successivi dopo aver giocato per diverse squadre brasiliane, arriva il momento dell’approdo in Europa. Destinazione Bulgaria. Un viaggio lungo fatto di pensieri e paure, ma sempre con la consapevolezza e la voglia di diventare un calciatore. Al Botev Povldiv capisce che diventare calciatore non è più solo un sogno. E così raccoglie anche le prime soddisfazioni. Vince una Supercoppa di Bulgaria e fa il suo esordio in una competizione europea: 2 presenze nelle Qualificazioni di Europa League.
L’arrivo in Italia: Catanzaro, Potenza e ora la missione salvezza con la Viterbese
Dopo una sola stagione, bisogna fare di nuovo le valigie. Questa volta il viaggio è più corto. Ad aspettarlo c’è il Catanzaro che sceglie di puntare su di lui. La squadra è competitiva. Diversi i giocatori di rilievo (Giannone, Maita e Fischnaller, giusto per citarne alcuni). Alvaro, ormai 26enne, è in cerca della consacrazione definitiva. Che infatti arriva. Più di 30 presenze condite da 2 gol e 4 assist. Un terzo posto a fine stagione macchiato dall’eliminazione ai playoff. Nella stagione successiva si alterna tra Potenza e Catanzaro. All’inizio della stagione 20-21 inizia di nuovo in Basilicata. Le voci e l’interesse della Turris si fanno sempre più insistenti, ma alla fine resta a Potenza.
Solo per la prima parte di stagione però. Perché nel mercato di gennaio si sposta nuovamente. Non più a Catanzaro, questa volta c’è il Monopoli. Gioca ma non con continuità e all’inizio della stagione 2021-2022 è svincolato. Da metà ottobre però inizia ad allenarsi con la Viterbese di Giuseppe Raffaele. Entrambi si conoscono molto bene e all’inizio di novembre Iuliano viene tesserato. Passano solo 5 giorni e l’allenatore che lo ha voluto viene esonerato. La Viterbese non passa un buon momento ma Punzi sceglie comunque di fare affidamento sul brasiliano. Un’investitura che sta pagando e che Iuliano sta ripagando. In 11 presenze è già a quota 2 reti. L’obbiettivo ora è salvare la Viterbese. Come? Con carisma, polmoni e qualità. E soprattutto, con il pallone tra i piedi, suo immancabile compagno di viaggio. La salvezza della Viterbese passerà anche tra i piedi di Alvaro Iuliano.
A cura di Filippo De Gradi