SPAL, Tacopina: “Considero la ripartenza in C un’opportunità per il club”
La SPAL torna in Serie C. La squadra emiliana ha trovato la retrocessione dalla Serie B con una giornata d’anticipo. Il presidente Joe Tacopina, quest’oggi, ha organizzato una conferenza stampa appena dopo due giorni dall’ultimo intervento davanti ai microfoni. Di seguito, le sue dichiarazioni.
SPAL, Tacopina: “C’è stato un problema di impegno”
In primo luogo, l’imprenditore statunitense ha parlato così davanti ai giornalisti: “Sono qui per riepilogare quanto successo sabato, ma prima voglio dire alcune cose. È ancora tutto molto fresco, sono veramente dispiaciuto per la stagione e per il risultato finale. Una retrocessione che pesa più di tutti a me e ai miei partner. Ribadisco che la responsabilità di questo fallimento è mia. Ho scelto le persone deputate a governare il club, i manager e il direttore sportivo e non intendo sottrarmi dalle mie responsabilità. Ribadisco anche quanto detto sulla squadra, questa è una squadra priva di carattere, cuore e orgoglio nonostante ad inizio stagione avessimo tutti ben altre aspettative: La Mantia, Moncini, Proia, Varnier sono giocatori importanti a gennaio abbiamo inserito Nainggolan, e la SPAL non ha mai avuto un giocatore così blasonato, ma anche il suo arrivo non è stato sufficiente a raddrizzare il trend. Ci siamo trovati in una tempesta perfetta che ci ha condotto a questo amaro risultato“.
SPAL, Tacopina: “Considero la ripartenza in C un’opportunità”
Proseguendo, sulla prossima stagione, si è così espresso il presidente degli emiliani: “Dobbiamo guardare avanti e un mantra in cui credo dice che i tempi duri sono destinati a finire, mentre le persone dure resistono e superano i problemi. Un altro insegnamento in cui credo dice che toccare il fondo insegna di più che stare sulle vette più alte. Io credo fermamente nel potere della positività. Il mio modo di pensare so che differisce da quello di tanti e ricominciare dalle Serie C può essere un’opportunità. Ripartire dal basso è un’occasione per costruire la cultura che vogliamo. Sono sicuro che il mio gruppo può riportare la SPAL dove merita. Nella mia carriera ho sempre vinto, questo è il primo episodio negativo, la prima retrocessione ma insieme possiamo rinascere“.
“Se io vado via senza iscrivere il club in C si dovrà ripartire dalla D nel 24/25”
Andando avanti, Tacopina ha parlato del rapporto con la città: “Non mi sto lamentando dei tifosi e della città. Ho avuto tante dimostrazioni di affetto in questi due giorni che mi hanno invitato a continuare: il Sindaco Fabbri, la famiglia Colombarini che, da ex patron, sa cosa significa investire in una squadra di calcio e i sacrifici che ci sono dietro. Gli unici che sembrano non capire sono solo questa minoranza di tifosi. Non capiscono che se io e i miei partner non iscriviamo la SPAL in Serie C, probabilmente non ci sarà più una SPAL il prossimo anno, a meno che qualcuno non voglia ripartire dalla Serie D. Non riesco a capire cosa passi nella testa di questi tifosi che hanno lanciato in campo fumogeni e petardi, interrompendo la partita, mettendo a rischio l’incolumità dei giocatori ed interrompendo una partita che aveva ancora qualcosa da dire. Non posso accettare di vivere in una realtà dove c’è una minoranza che mi rivolge attacchi verbali e fisici. Questi episodi sono avvenuti anche in passato contro la dirigenza precedente ed è qualcosa che veramente non capisco“.
“Ho voglia di ricominciare, ma servono delle scuse”
In conclusione, il presidente si è detto positivo a una riconciliazione con i tifosi: “Concludo dicendo che spero che tutto questo possa essere risolto. Perché ho voglia di ricominciare. Ma devono arrivare delle scuse. Prima di tutto dalle persone che mi hanno offeso. Poi mi scuserò io per la reazione. Ringrazio tutti quelli che hanno espresso solidarietà e vicinanza. Penso si sia capito quanto tengo a questo progetto. Ci lavoro continuamente e con impegno“.