La capolista vince anche allo Iacovone di Taranto e rimane in testa al girone C. Ci sono ancora le mani di Thiam sulla vittoria della Juve Stabia. Minuto 66 della ripresa, momento di massima sofferenza per la squadra di Pagliuca, Thiam si mette il mantello e ipnotizza Cianci dal dischetto. Il senegalese l’ha fatto ancora. Terzo rigore consecutivo parato. 7 minuti dopo la capolista raddoppia le marcature e blinda il primato. In 7 minuti è cambiato il finale del film: Thiam è decisivo.
Tre rigori fischiati contro la Juve Stabia. Tre rigoristi diversi. Tre modi di calciare. Sempre le stesse mani. Le statistiche di Thiam in questa stagione sono altisonanti. Parare 3 rigori consecutivi è qualcosa di straordinario che trova pochi termini di paragone. I tre miracoli del senegalese hanno un minimo comune denominatore: l’attesa. Minuto 66 di Taranto – Juve Stabia è Cianci contro Thiam. Il numero 10 del Taranto apre il piatto mancino, la conclusione è forte e secca ma non rasoterra. Il senegalese parte in contemporanea al pallone e fa solo un passo per spingere sulla sua destra. La spinta è decisa e arriva con due mani sulla sfera. La respinta è laterale. La parata è perfetta. Minuto 79 di Turris – Juve Stabia è il turno di De Felice contro Thiam. Rincorsa sincopata del numero 11 quasi per stanare il portiere e farlo muovere con largo anticipo. Niente da fare, Thiam rimane immobile fino all’ultimo secondo. A quel punto De Felice con poca rincorsa è costretto a calciare quasi da fermo, soluzione di destro a incrociare con il numero 20 che in due tempi para. Questa volta la parata è semplice ma è la preparazione all’intervento il vero miracolo. Rimanendo immobile fino all’ultimo secondo non concede mai un vantaggio al rigorista che si trova spaesato e deve forzare l’angolo. Minuto 88 di Brindisi – Juve Stabia: l’inizio di questa storia. Ganz prende una rincorsa molto lunga alla ricerca il rigore della tranquillità. Soluzione centrale all’ultimo minuto con il portiere che battezza un’angolo. Thiam, invece, non battezza assolutamente niente. Rimane in piedi e aspetta la conclusione centrale di Ganz. Due mani per respingere la conclusione ed evitare la sconfitta alla sua squadra. Quello che colpisce di questi tre interventi è il loro peso specifico: sono tre parate che valgono 7 punti che nell’economia di un campionato sono tanti. Il filo rosso è l’attesa. Il portiere non si affida mai all’istinto. Non parte mai in anticipo ma aspetta. Una tattica che sta decisamente pagando e la Juve Stabia si tiene stretto il suo specialista.
In Lega Pro c’è un’altra squadra che può vantare una media simile a quella della Juve Stabia. È la Pro Sesto, 17esima forza del girone A. Del Frate e Botti, i due portieri di Parravicini, sono stati in grado di neutralizzare tutti e tre i rigori fischiati contro la Pro Sesto. Del Frate, il titolare, ha ipnotizzato due rigoristi mentre Botti, quando chiamato a sostituire il numero uno contro il Padova, è stato strepitoso sul rigore di Bortolussi. Ovviamente quando si parla di questo tipo di specialità non si può non menzionare Samir Handanovic. Lo sloveno in carriera, tra Udinese e Inter, è riuscito a parare 38 rigori. In questa speciale classifica, che prende in considerazione i penalty parati dal 2000 in poi, chiude il podio Buffon a quota 30 e Diego Alves con 28 salvataggi dagli undici metri. Parare un rigore per un portiere è quanto di più vicino al fare un gol per un’attaccante. Pararne tre di fila è qualcosa di decisamente più epico
A cura di Gabriele Cascella.
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