Juve U23, il cammino dei suoi allenatori: da Pecchia a Zauli, passando per Pirlo
Trampolino di lancio piuttosto che punto d’arrivo. La panchina della Juve U23 è stata negli ultimi anni un viatico importante per la crescita e il lancio definitivo tra i big di alcuni degli allenatori più promettenti del nostro calcio. Da Zironelli a Zauli, passando per Pecchia e la fugace esperienza di Pirlo, allenare i giovani bianconeri ha portato una discreta fortuna a chi si è seduto su questa nuova e stimolante panchina. Ora l’addio dell’ex fantasista di Vicenza e Palermo è sempre più vicino, ma che percorsi hanno seguito i suoi 3 predecessori?
Zironelli, il primo allenatore della Juve U23
L’avventura della Juve U23, che ha inaugurato il concetto di secondo team in Italia, si è aperta nel 2018/2019 con Mauro Zironelli alla guida. Un compito difficile il suo, che doveva gettare le basi per una salvezza tranquilla e poter portare al salto di qualità una squadra costruita da zero. I risultati sono stati in linea con quanto ci si potesse aspettare: la Juve ha chiuso la sua prima annata in C al dodicesimo posto nel gruppo A e non è andata più in là della fase a gironi della Coppa Italia. La collaborazione con Zironelli si è interrotta al termine della stagione e così il giovane tecnico ex Mestre ha potuto trovare nuovi incarichi nella stessa categoria. Zironelli ha allenato il Modena, la Sambenedettese, il Lecco e, per ultima, la Luparense in Serie D.
Pecchia, il salto di qualità e il primo trofeo
Il sostituto di Zironelli è stato Fabio Pecchia. L’allenatore romano era reduce da alti e bassi: dopo essere stato a lungo il vice di Rafa Benitez tra Napoli, Real Madrid e Newcastle, l’ex centrocampista si era accordato con l’Hellas Verona in B. Con i gialloblù, era riuscito a tornare in A, ottenendo una promozione al primo colpo. Nella massima serie però la stagione si era rivelata insoddisfacente, tanto che la squadra di Setti si era dovuta “accontentare” di una pronta retrocessione in B. Dopo una breve esperienza a Fukuoka, in Giappone, Agnelli si era affidato a lui nell’annata 2019/2020 per far fare il salto di qualità ai suoi giovani bianconeri.
Missione compiuta: con Pecchia la Juve U23 arriva decima nel girone A della Serie C e perde il secondo turno dei playoff nazionali. La soddisfazione maggiore arriva però dalla Coppa Italia Serie C, vinta per la prima volta da un secondo team.
Dopo aver salutato i bianconeri ed essersi goduto un periodo di pausa, Pecchia torna in panchina in B a gennaio 2021, prendendo le redini di una Cremonese in difficoltà. Dopo averla traghettata a una tranquilla salvezza, nell’annata successiva porta a termine un altro capolavoro. Nonostante i suoi siano ritenuti da tanti una squadra con buone individualità, ma con scarse velleità di successo, Pecchia e i suoi ribaltano i pronostici e conquistano una delle promozioni più inaspettate degli ultimi anni. È un trionfo per lui che riesce quindi per la seconda volta a salire in A. La gioia dura poco però perché l’allenatore e la dirigenza, avendo visioni differenti, decidono di salutarsi e così Pecchia, di nuovo sul mercato, si accorda con il Parma, con cui darà la caccia nella prossima stagione a una nuova promozione.
Il ribaltone improvviso: da Pirlo a Zauli
Lamberto Zauli viene scelto come nuovo allenatore della Juve U23 nel 2020, dopo il clamoroso passaggio di Pirlo, il prescelto per questo posto, direttamente alla prima squadra. L’ex regista di Milan e Juve infatti diventa il sostituto di Sarri e guida i juventini in Serie A, centrando la qualificazione alla Champions e portando a casa due trofei. I suoi risultati però non vengono ritenuti sufficienti dalla dirigenza che lo esonera, affidando la direzione della squadra a Max Allegri. Da quel momento, Pirlo è sempre al centro di voci di mercato che lo vogliono su una nuova panchina, dalla nostra Serie A ad alcune estere. La sua prossima mossa sarà tutta da seguire.
Il suo sostituto alla JuveU23, Lamberto Zauli, è reduce dal buon lavoro svolto con la Primavera dell’Empoli ed è l’unico allenatore capace di guidare i bianconeri per più di una stagione. Un biennio ottimo per lui che ha portato i suoi a un decimo e ottavo posto in campionato, non andando però mai oltre il secondo turno dei playoff nazionali. Ora che le strade stanno per dividersi nuovamente e che l’ex Vicenza e Palermo è destinato al Sudtirol, spetterà ad Agnelli affidare la direzione della sua giovane creatura a una nuova figura, magari interna, capace allo stesso tempo di far crescere i gioielli juventini, ottenere buoni risultati, e perché no, puntare alla B.