Non sfigurano e non tremano nonostante l’età e le luci del palcoscenico. Sono giovanissimi eppure non hanno mai complicato la vita a Max Allegri, anzi. Da Iling-Junior a Kenan Yildiz passando per Muharemovic e Huijsen, lista lunga e in continua evoluzione: sono les enfants terribles della Juventus. Il club bianconero è l’unica squadra della Serie A 2023/2024 ad aver fatto esordire almeno due giocatori nati dal 2005 in poi. Una nuova generazione di talenti in campo.
La Juventus torna a vincere a San Siro contro il Milan, grazie a un gol di Locatelli. Tuttavia, la notte milanese potrebbe anche segnare l’inizio di un altro ciclo: quello di Dean Huijsen. Minuto 78’, fuori Gatti e dentro un ragazzo olandese di diciotto anni alla prima in Serie A. Mancano ancora dodici minuti più recupero, il Milan è nel momento di massimo sforzo per cercare il pareggio e Leao ha ancora strappi e sgasate da proporre. Il risultato? Primo pallone toccato, anticipo di petto sul portoghese e giocata in scioltezza verso un compagno. È il manifesto di una mossa azzeccata e di un quarto d’ora giocato con personalità. È l’ennesimo giovane schierato, con successo, da Allegri. Il classe 2005, nella passata stagione con la Juventus Next Gen, ha collezionato 19 presenze tra Serie C e Coppa Italia. Ha segnato tre gol complessivi di cui uno spettacolare contro il Foggia e ha messo in mostra prestazioni di grande spessore che hanno convinto anche Max Allegri a puntare su di lui.
Prima di Huijsen a rubare la scena era stato Kenan Yildiz. Il turco ha esordito nella prima in campionato contro l’Udinese ed è ormai diventato un habitué nella lista convocazioni di Massimiliano Allegri. Ieri sera, 23 ottobre, ha seguito tutta la partita dalla panchina ma ha avuto minuti nel derby prima della sosta. Un giocatore a cui piace esultare con la linguaccia alla Del Piero, non proprio uno a caso da quelle parti. Prima ancora era stato il turno di Iling-Junior. Questa estate è entrato nel giro della prima squadra anche Tarik Muharemovic: centrale di difesa bosniaco, perno imprescindibile di Brambilla che in diversi paragonano a Chiellini. Potremmo continuare ad estendere la lista citando Miretti e Fagioli, giovanissimi ma già fondamentali. O ancora, a Soulé che in questa stagione sta esplodendo a Frosinone alla corte di Di Francesco – un altro che con i giovani ci sa fare – oppure citando Barrenechea. Insomma, i giovani bianconeri riescono a far parlare di sé e ci riescono con stile e personalità. La strada tracciata in Next Gen e che trova il suo naturale compimento allo Stadium è lunga e complessa, ma se percorsa con intelligenza regala i giocatori del futuro (cresciuti in casa). Allegri questo lo sa bene: l’ha fatto contro il Milan e continuerà a farlo.
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