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Da Graca: “Gol al Chivas? Lo dedico a mio nonno. Studio tanto da Vlahovic”

“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”. Cantava in una sua celebre canzone Luciano Ligabue. Già sogni. Da ragazzo ne coltivi tanti e li tieni stretti nel cassetto. Quei sogni pronti a uscire nel momento opportuno. Cercati, voluti ma anche inaspettati. Sicuramente Cosimo Marco Da Graca ne aveva diversi, su tutti quello di diventare calciatore. Da Palermo a Torino con la voglia di stupire e provare a inseguire quel sogno.

A distanza di pochi anni quel sogno è uscito dal cassetto. Gli allenamenti al fianco di Ronaldo, l’esordio con la Juventus e ora la Tournée. Un turbinio di emozioni, dopo una stagione positiva ma anche spezzettata da una brutta notizia. “Da Graca dovrà fermarsi un mese per un’aritmia cardiaca”. I pensieri sono tanti, ma fortunatamente è tornato sul rettangolo verde e ha saputo conquistarsi passo dopo passo la chiamata di Allegri. Dopo il gol al Chivas, il primo americano per i bianconeri, ha rilasciato un’intervista a Gazzetta.it.

Da Graca e la dedica speciale

Partiamo dalla fine e da quel gol che ha aperto la strada per la vittoria della Juventus sui messicani del Chivas. Una rete con dedica molto speciale: Lo dedico in particolare a mio nonno, con cui ho un legame speciale. Mi ha sempre accompagnato, assieme a mia nonna, agli allenamenti e a tutte le partite”. Un legame speciale, condiviso anche dallo stesso nome ‘Cosimo’, e la voglia di raggiungere l’obiettivo anche per lui: “Ho sempre sperato di arrivare per tutti i sacrifici che abbiamo fatto. All’inizio non è stato semplice”.

Gol al Chivas? “Essere qui un’emozione unica. E’ la mia prima Tournée e è un sogno nel cassetto che tutti i bambini nascondono nel cassetto. Un privilegio essere qui in mezzo a tutti questi campioni. La possibilità di rubare dai compagni più esperti oltre a ricevere tanti consigli: Vlahovic lo studio tanto, guardo i suoi movimenti e cerco di imitarlo. Insieme a Morata sono il top per un attaccante. Poi un tuffo nel passato con un dolce ricordo: “In camera tengo una foto in mezzo a Messi, Ronaldo, Neymar e Abel Hernandez”. La vita ci insegna di credere nei propri sogni e Da Graca è uno degli esempi.

Redazione

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