Dopo tre panchine in altrettante convocazioni, è arrivato l’esordio in prima squadra per Iling Junior in maglia Juventus. Per lui ingresso in campo al minuto 85 nella sfida interna contro l’Empoli al posto di Kostic, gara chiusa dai bianconeri con un netto 4-0. Un paio di scatti hanno esaltato il pubblico dello Stadium, che non ha mancato di far sentire il proprio apporto con incitamento e applausi.
Cresciuto calcisticamente a Cobham, all’età di 16 anni Iling ha lasciato il Chelsea. Dal 2011 al 2020, il Blues è stata la sua unica maglia. Ma poi al momento di firmare il primo contratto – come riportato dalla stampa inglese – il giocatore ha preferito declinare quella proposta per provare un’avventura all’estero. Prossima fermata? L’Italia, Torino. E quella Juventus che l’ha fortemente voluto perché da subito ha visto in lui un talento da poter valorizzare. Sul profilo Instagram di Iling non c’è niente del suo passato al Chelsea, ma nel suo post di addio a Londra e al club c’era tanta voglia di ringraziare chiunque avesse contribuito alla sua crescita. “Saluto con tanta emozione. Essere arrivato al Chelsea così giovane mi ha davvero formato, non solo come giocatore ma anche come persona. È stato un viaggio incredibile e sono profondamente grato a tutti coloro che fanno parte dell’Academy. Dai giardinieri, allo staff di cucina, ai giocatori, agli allenatori e la lista è ancora lunga… Vorrei anche ringraziare le persone intorno a me, la mia famiglia e gli amici che mi hanno costantemente sostenuto. Questo è solo l’inizio”.
Iling ha iniziato a giocare da piccolo, il calcio lo ha sempre accompagnato nel suo percorso di crescita, come ha raccontato ai canali della Juventus qualche settimana fa: “Ho iniziato a giocare all’incirca quando avevo quattro anni, alla scuola materna. A otto anni abbiamo iniziato a fare campionati nella mia zona. Poco dopo sono andato al Chelsea e ho firmato il mio contratto“.
Con i Blues ha trascorso la sua adolescenza, un vero e proprio accompagnamento anche al di fuori del campo: “Dall’età di 14 anni trascorrevo lì tutto il mio tempo. Giocavo e andavo a scuola lì. Tutto quello che circondava me e i miei compagni era perfetto. Il club si prendeva cura di noi e voleva che crescessimo anche come persone non solo come giocatori“. Una vera e propria Accademia con al centro lo sport ed in questo caso il calcio.
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