Lo chiamavano Maradonny. Centravanti fisico: tanti gol, ma anche tanto estro. Donald Huijsen, detto Donny, era una promessa in un Ajax di fenomeni – l’esperto Rijkaard e giovani come Seedorf e Kluivert. Correva l’anno 1993. Oggi ha quasi cinquant’anni e suo figlio Dean, difensore centrale, è uno dei talenti più importanti in casa Juventus. Dean che in tournée con la squadra di Allegri e ha segnato uno dei rigori nella vittoria dei bianconeri contro il Milan.
Classe 2005, ha appena firmato un rinnovo di quattro anni con i bianconeri, dopo un esordio tra i pro da fenomeno: da gennaio, diciannove partite e tre reti tra Serie C e Coppa Italia con la Next Gen. “Il vizio del gol è di casa, ce l’abbiamo nel sangue”, firmato Donny Huijsen. Padre orgoglioso, racconta i segreti del figlio a LacasadiC.com con una simpatia contagiosa, assieme al fido Ale Santisteban, agente di Dean da sempre.
“Siamo contenti per questo rinnovo. La Juventus è un grande club, ma è anche un ambiente caldo, familiare. Ci troviamo bene qui”, esordisce il padre. E l’agente continua: “Lo volevano in tanti. C’erano un top club spagnolo e uno tedesco che ci hanno chiamato più volte, ma la Juve ci ha convinto con un bel progetto per la sua crescita. Sentiamo il supporto della dirigenza: Tognozzi è quasi come un amico per Dean, lo seguiva già da quando era ragazzino, al Malaga. E Manna è stato fondamentale per questo rinnovo: in dieci minuti abbiamo trovato l’accordo“.
Tra foto e sorrisi, il giorno della firma, c’è stata anche una sorpresa: Max Allegri è passato in sala a salutare Huijsen e famiglia. “E’ un bel segnale di fiducia“, spiega Santisteban: “Ora Dean sarà con lui in prima squadra, per il ritiro e poi la tournee in America”. Come durante la pausa per il Mondiale: Huijsen è stato sotto la guida di Allegri ed è nato un bel rapporto. “Lo aiuta e gli dà consigli preziosi”.
“Ora starà a Dean impressionarlo“, riprende a parlare Donny. Serio e severo quando serve, ma sempre pronto a una battuta, con l’umorismo di un comico e l’esperienza di chi ne ha viste tante: “Deve iniziare ad allenarsi prima degli altri, ma per una settimana ha deciso di riposarsi completamente. Mi ha detto: ‘Papà, non chiamarmi’ ed è partito. Fa bene, perché, lo nutro a pane e calcio. Parliamo, analizziamo le situazioni, andiamo sul campo. Ad esempio, sin da bambino l’ho allenato a diventare ambidestro: infatti, il gol spettacolare da fuori area contro il Foggia l’ha segnato di sinistro, che non sarebbe il suo piede forte“.
Diciott’anni appena compiuti, in campo Huijsen pensa solo a dare il meglio: “Non sente la pressione. E l’età non lo spaventa. In Olanda c’è un detto che gli ripeto sempre: “Se sei abbastanza bravo, sei abbastanza vecchio”. Ora è cresciuto anche fisicamente, ha consapevolezza del proprio corpo e di come usarlo al meglio. E ha una bella testa: si allena tanto e cura l’alimentazione”. Niente lasagne pre-partita, Donny e Dean Huijsen non sono Alfie e Erling Haaland: “Si solito, mangiamo cibo olandese. Carne, patate e verdure”, un altro dei segreti della casa.
Infine, l’attesa domanda: “Donny, chi è più forte tra te e lui?”. Risposta da campione, col sorriso: “Gli dico sempre che ero più forte io, per farlo rosicare. Ho più presenze in nazionale, in Eredivisie e ho giocato con dei fenomeni. La realtà è un’altra: è più bravo lui, ma non lo ammetterò mai“. Con la benedizione del padre, Dean è pronto a volare in alto.
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