Allegri e il nuovo ruolo di Iling: “Non solo vice Kostic…”
La linea segnata per questa stagione da Massimiliano Allegri alla Juventus è ormai chiara. Puntare sulla seconda squadra è imprescindibile. Un esempio, quello della Next Gen, che dovrebbero seguire tutte le società di Serie A. Miretti e Fagioli, oggi punti fermi dello scacchiere di Allegri, lo dimostrano. Barrenechea? Presto toccherà anche a lui. E Iling-Junior? Sarà lui l’arma segreta dell’allenatore bianconero per questo finale di stagione? Giochiamo con la fantasia e proviamo a darci una risposta.
Iling come El Shaarawy, Petagna, Fagioli e Miretti? La palla passa ad Allegri
L’abilità nel gestire e crescere i giovani calciatori è sempre stata una delle grandi doti di Massimiliano Allegri. A Cagliari fu Astori (prematuramente scomparso), a Milano Petagna, Cristante, De Sciglio ed El Shaarawy. Giocatori gettati nella mischia della Serie A a soli 17/18 anni. Coraggio dell’allenatore? Forse. Ciò che conta è che quei ragazzini sono oggi dei campioni che solcano i campi più importanti d’Europa. Anche in bianconero, nella stagione corrente, ha messo in mostra le sue doti di “talent scout”. Questa volta, però, oltre al suo fiuto ha attinto anche ad un’altra risorsa. La Juventus Next Gen. Sì, è proprio dalla seconda squadra bianconera che Max ha trovato nuove frecce per il suo arco.
Miretti e Fagioli sono solo la punta di una montagna di giovani promesse del calcio juventino e, permettete il “campanilismo”, nostrano. Non solo, nell’arco della stagione tra infortuni, Mondiale in Quatar e tre competizioni da giocare sono stati molti i ragazzi aggregati a Bonucci e compagni. E molti di loro hanno provato la gioia e l’emozione di giocare con la prima squadra. Chi all’Allianz Stadium chi addirittura negli stadi d’Europa. E’ il caso di Iling-Junior, che venne schierato anche in Champions contro il Benfica. Ed è proprio l’inglese l’oggetto dei pensieri tattici di Allegri anche in vista del prossimo match di campionato contro la Lazio dell’ex Sarri. «Momentaneamente è vice Kostic, ma lì ci può giocare anche De Sciglio. Ha le qualità anche per fare la mezzala ma devo vederlo, non l’ho ancora provato». Insomma, un giocatore sotto osservazione.
Quale ruolo per il giocatore della Next Gen? Ad Allegri la scelta
Iling-Junior ha già esordito con la prima squadra sia in Serie A che in Champions mettendo in mostra parte della sua personalità e delle sue caratteristiche tecniche. Quello dell’inglese era un nome conosciuto sui campi della Continassa. Era solo questione di tempo. Appena si è presentata la necessità Allegri non ha esitato ad aggregarlo al gruppo. Il dubbio di oggi è, però, come gestirlo se fosse richiesto il suo impiego. Per l’allenatore livornese è un vice Kostic nel 3-5-2. Modulo base della Juve di quest’anno.
Corsa e forza fisica sono le prime doti che saltano all’occhio. Scatto e dribbling fanno il resto. Coach Brambilla l’ha schierato esterno alto a destra per sfruttare la sua rapidità nel saltare l’uomo e raggiungere il fondo. Senza trascurare le sue doti balistiche. Un dribbling a rientrare e una conclusione a rete possono cambiare le sorti di una partita. Iling lo sa.
Allegri, lo immagina anche come mezzala. Deve provarlo, ma non lo esclude. E Di Maria? Al momento pensare che l’argentino possa accomodarsi in panchina per far posto al ragazzo della Next Gen è forse eccessivo. Soprattutto se si considera che Iling, di fatto, non gioca in quel ruolo; dovrebbe prima adattarsi e prendere confidenza. Come fare? Semplice. Ci pensa Allegri. Esattamente come fece con Sedorf, Boateng ed Emanuelson ai tempi del Milan. “Lui vede molto la mezzala anche come regista più avanzato e meno marcabile, perché il trequartista ha spesso e volentieri l’uomo addosso”. Il segreto di Allegri spiegato Clarence Sedorf. Ad oggi la trequarti non sembra la zolla di campo prediletta da Iling. Tuttavia, allo stesso tempo, il ragazzo è dotato di rapidità e scatto. Se due indizi fanno una prova tanto vale rischiare. No?
Nella Next Gen Brambilla ha provato spesso l’inglese come interno di centrocampo per sfruttare i tagli in profondità. L’idea della mezzala potrebbe ripetere questa impostazione tattica, ma in campo aperto che con la falcata di Iling potrebbe fare la differenza. Iling-Junior, sarà lui l’uomo in più della Juventus? Ad Allegri l’ardua sentenza.
A cura di Alvise Gualtieri