“Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele”. Questa frase di Anthony Robbins si sposa bene con il protagonista che vi andremo a raccontare. Gioca nella Juventus e si chiama Tommaso Maressa. I più attenti lo ricorderanno (poi capirete perché) altri lo conosceranno. Di strada, il classe 2004, ne ha ancora da fare, ma la voglia di bruciare le tappe è tanta. Centrocampista con il gol nel destino, non per l’elevato numero di realizzazioni ma perché sa quando è il momento di mettersi in mostra.
La giovane carriera di Tommaso parte da lontano. Nato a Palizzi (Reggio Calabria), arriva a giocare nel settore giovanile della Reggina. Le sue qualità sono fuori discussione, tanto che riesce a bruciare le tappe. Spesso e volentieri chiamato a giocare con i più grandi. Dall’U14 si ritrova a giocare con l’U15 senza subirne cali o paure. Il pallone lo tratta come un amico e presto si accorgono di lui altri club. L’ultima stagione a Reggio Calabria, lo ha proiettato nel mirino dell’Empoli, squadra che sui giovani ci vede abbastanza lungo. In azzurro riesce anche a sfatare il tabù scudetto per i toscani, battendo in finale l’Inter. Convocato con l’U16, un premio per la sua stagione con i ragazzi della sua età, si trova a giocare le fasi finali. Poi il passaggio alla Juventus, dove anche qui riesce a farsi notare con i più grandi. Parte con l’U16 e arriva a grandi falcate in prima squadra, nel mezzo diverse partite con la Primavera da sotto età. Insomma potremmo definirlo un predestinato.
Centrocampista che non fa del gol la sua arma migliore, ha altre doti tecniche importanti, anche se ama inserirsi. L’istinto di Tommaso, però, è quello di segnare al momento giusto. Lo sa bene l’Inter, che contro l’Empoli ci ha perso uno scudetto. La partita clou contro i nerazzurri segnerà di fatto un altro tassello nella carriera di Maressa. Lui che neanche avrebbe dovuto giocarla quella partita. Risultato inchiodato sul 3-3, ma tranquilli ci pensa Tommaso. Palla sull’esterno, rientra e di mancino (non proprio il suo piede) lascia partire un bolide che si insacca all’incrocio dei pali dalla parte opposta. E’ l’apoteosi per gli azzurri e la sua esultanza, quasi incredula, la dice lunga.
L’altro gol da segnalare, forse conta poco ai fini della statistica, ma conta tanto per il classe 2004. E’ ottobre e a Vinovo arriva l’Alessandria. La solita amichevole durante la sosta per le Nazionali. Tanti i giovani chiamati da Allegri in quella occasione. A partire titolare è Maressa, al suo fianco Ramsey di certo non uno sconosciuto. In mezzo al campo si fa rispettare, nonostante giochi con giocatori affermati in B. Nemmeno il tempo di ammirarne le qualità e la posizione in campo che Tommaso ha già portato in vantaggio la Juventus. Un segnale, il gol nel destino per farsi notare e la fiducia ripagata dopo il contratto firmato a luglio fino al 2023.
Tommaso in questa stagione gioca con la Primavera, anticipando un’annata. L’idea bianconera è sempre stata quella di presentarsi senza fuori quota ed ecco che il 2004 risponde al profilo giusto per sostituire Miretti e Soulè andati a giocare con l’U23. Fare paragoni non è bello e nemmeno giusto, anche se nei suoi anni all’Empoli a tanti ricorda Krunic per il suo modo di giocare. Centrocampista di corsa e sostanza, con la voglia di andare ad inserirsi per creare pericoli. Tiro potente dalla distanza, come ha ben dimostrato. Un centrocampista duttile e di sostanza.
Il futuro è roseo per il classe 2004 le idee della società sono chiare, basta vedere il contratto fino al 2023. L’impressione è che possa fare un ulteriore step e che, entro la fine dell’annata, Zauli lo possa chiamare con i ‘grandi’ e dargli l’occasione di esordire in Serie C. Step by step per Tommaso, il piccolo tra i grandi.
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A cura di Simone Brianti
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