La Bundesliga, Pogba e la Next Gen: Salifou, costruire una carriera in un minuto
È il leitmotiv delle giornate scolastiche. Nella speranza acceleri il loro moto circolatorio verso l’intervallo. Così come sul posto di lavoro in attesa della fine del turno. In coda o quando siamo in ritardo. In base alle situazioni cambiano le emozioni e i pensieri con cui lo facciamo. Tutti ci ritroviamo a fissare lo scorrere delle lancette dell’orologio. A volte per la brama della fine altre per il contrario. Si tratta di eccezioni. Nella normalità non ci rendiamo conto di quanto un solo minuto possa rivelarsi essenziale e determinante. Succede anche durante una partita di calcio. Per conferme chiedere a Dikeni Salifou, centrocampista classe 2003 della Juventus Next Gen. Lui che in un giro di orologio rinchiude emozioni, ambizioni, vittorie e gol. Come accade contro l’Olbia dove realizza la prima doppietta in Lega Pro.
Una doppietta per la Next Gen nel segno di Pogba
Esplosività e voglia di attaccare. Elementi coltivati nel settore giovanile del Werder Brema, dove Salifou con la seconda squadra biancoverde, nel campionato Regionallinga Nord, può festeggiare la soddisfazione dei suoi primi tre gol. Centrocampista a tutto tondo. Si scrive lungimiranza si legge Juventus. A volte è questione di attesa altre è l’immediata contingenza a imporre delle scelte. Come accade in occasione della partita con l’Olbia dove il tedesco, ma con salde radici in Togo, sfrutta quell’unico lasso di tempo che reputa utile per risolvere il match. E quindi stop al limite dell’area, caricamento e modalità potenza “on”. Il suo destro insacca il pallone nell’angolo più lontano. Quel Pogba che significa obiettivi è il tempo che fa il suo corso. Non guarda l’orologio. Lo scivolare dei secondi lo ha insito nella sua mente. Quasi lo controlla, come un giovane Button, e ribalta la realtà. Palla sul sinistro a raccogliere un assist preciso di Guerra e gol. Un minuto e la prima doppietta in Serie C è realtà. Salifou: “La vita si misura in attimi”.
Realizzare un sogno in sessanta secondi: il Werder Brema di Salifou
“La vita non si misura in minuti, ma in attimi”. È con queste parole che Benjamin Button descrive il suo rapporto con la vita. Un bambino costretto nel corpo di un anziano. Rincorrere la fantasia e la frenesia dell’infanzia con il peso e la fatica di una vita quasi al termine. La sua forza è apprezzare ogni singolo istante del suo stare al mondo. Un romanzo che dona la misura dell’importanza del cogliere il bello della vita. Button è la metafora al contrario di Dikeni Salifou. Un giovanissimo calciatore della Juventus Next Gen che il tempo sembra controllarlo. Minuti che diventano attimi. Istantanee emozionanti. Saranno sempre sessanta secondi, ma è come li impieghi a fare la differenza. C’è un pallone a scandire il ticchettio nella mente di Salifou. Un “tic tac” che non sarà mai ansia. Né frustrazione o pericolo del futuro. È caparbietà e ambizione. Un minuto nel quale convincersi che, forse, quella che stai percorrendo è la strada giusta.
Questo è essere Dikeni Salifou. Tenacia e consapevolezza. Doti che assistono il classe 2003 nel momento più delicato. Un infortunio lungo lo condanna alla lontananza dal campo. Le lancette bloccate. Un orologio da cambiare. Questione di attesa. Ripagata. Perché il tempo scorre e le occasioni scivolano. Un minuto alla fine della partita contro lo Stoccarda in Bundesliga. Tanto basta al ragazzo per comprendere cosa quel pallone che lo accompagna sin da bambino vuole per lui. Neanche vent’anni e la soddisfazione di esordire con la maglia di una delle squadre più celebri di Germania. Quella del Werder Brema. Un club che vuol dire crescita e chance. Come quella colta nel 2022 dal centrocampista della Next Gen. Firmare il primo contratto da professionista con una realtà della massima categoria tedesca. Frazioni di secondo. Quelle che riempiono una vita. Non solo novanta minuti. Perché “la vita si misura in attimi”.
Da Monaco a Torino: l’arte di calcolare i tempi
Istanti che diventano inizi. Questo impara Dikeni nell’arco della sua breve carriera. E con lui anche la Juventus Next Gen. Una società che le occasioni sa crearsele. Accade anche per Salifou. Lui, che, nel paradosso della realtà, a Torino arriva all’ultimo minuto. Quando mancano solo ventiquattr’ore al gong del calciomercato. Scaltrezza e attenzione. La Juventus dietro le scrivanie. Il tempo l’alleato più grande. I progetti seri e ambiziosi si costruiscono a step. Lenti e cadenzati come le lancette. Il mediano non esita, accetta l’Italia. Lui, che da quella Germania non esce mai. Che muove i primi passi nella città in cui il calcio tedesco trova la sua massima espressione: Monaco di Baviera. Sceglie di percorrere una strada che gli dia la possibilità di maturare senza pressioni. Entra nel settore giovanile del Monaco 1860. Sogni e qualità iniziano a farsi spazio. Il fisico imponente aiuta. 191 centimetri di forza, esplosività e aggressività. Una potenza nel tiro dalla distanza che pochi possono permettersi. Tempra tedesca: ostinazione e fredda determinazione nella ricerca dello sviluppo tecnico. Nasce interditore ma all’Augusta matura una propensione offensiva che, oggi, sprigiona in bianconero. Occasioni: “la vita si misura in attimi“.