Juventus Next Gen, Tognozzi: “La nascita della Next Gen è stata un’idea illuminante”
L’ex scouting manager della Juventus Next Gen attualmente al Granada Matteo Tognozzi ha parlato della sua esperienza nelle giovanili bianconere
Dal 2017 al 2023, è stato l’architetto della Juventus Next Gen, la prima formazione Under 23 d’Italia. Un lavoro compiuto nelle fila delle giovanili bianconere, dove è riuscito a scoprire calciatori del calibro di Soulé, Barrenechea, Huijsen e Yildiz. Cinque calciatori che, in un modo o l’altro, hanno fatto o faranno la fortuna della Juventus del domani.
Seguendo le orme di papà Stefano, direttore sportivo e grande amico di Luciano Spalletti, Matteo viene coinvolto nello scouting dallo stesso allenatore della nazionale durante il periodo allo Zenit San Pietroburgo. In seguito va a lavorare in Germania, collaborando con Amburgo e Bayer Leverkusen, per poi approdare alla Continassa, dove è diventato una figura centrale per lo sviluppo del settore giovanile.
Ha dedicato sei anni ad un lavoro compiuto quasi in penombra, dimostrandosi architetto del futuro bianconero. Ebbene sì, perché non basta scovare il talento, bisogna metterlo nelle condizioni di farlo esplodere. Bisogna curarlo, valutare gli aspetti ambientali, valutare il contesto. Ed è grazie a questa metodologia che Matteo Tognozzi è riuscito a rendere la Juventus una fucina di talenti.
Nel 2023 è andato via per tornare a far brillare la stella del Granada, voglioso di tornare in Liga. “La parola d’ordine è entusiasmo. Dobbiamo ritrovarlo per riscattarci dopo una stagione negativa. Entusiasmo, calma e progettualità”, ha dichiarato Tognozzi ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.
“Juventus Next Gen è una fortuna. Così ho portato Soulé e Huijsen”
Per Matteo Tognozzi la Juventus Next Gen è stata un vero e proprio lampo di genio: “È stata un’idea illuminata di Andrea Agnelli. Abbiamo lavorato su un’idea che sembrava difficile da realizzare e invece è diventata la fortuna della Juventus, grazie a una dirigenza che ci ha creduto molto, con direttive precise e spazio di manovra”.
Soulé e Huijsen? Questione di attenzione, velocità e osservazione: “Ho visto Matias per la prima volta quando aveva undici anni: a volte nello scouting ci vuole anche fortuna. Lo abbiamo monitorato a lungo e qualche anno dopo, la prima volta che è andato in Nazionale, al Torneo dell’Algarve, siamo riusciti a portarlo con noi.”, racconta Tognozzi, “L’operazione Huijsen invece nasce in periodo Covid, grazie al contatto che avevamo con il suo ex agente, Alex Santisteban. Ci ha mandato alcuni video. Dopo cinque minuti del primo ho risposto: ‘Vengo subito a vederlo’.”
Juventus Next Gen, Tognozzi: “Allenare i propri giocatori in casa è importante”
La cosa importante, però, quando si parla di talento, è sempre una: la metodologia. “Continuare ad allenare i tuoi giocatori in casa, con le tue metodologie, e tenerli vicino alla prima squadra è determinante. Alcuni poi hanno bisogno di uno step intermedio, magari in Serie B o in una medio-piccola di A, per continuare a crescere prima di diventare giocatori da Juve: ogni giocatore ha il proprio percorso e i propri tempi”.
Ma il futuro della Juventus, per Tognozzi, è nelle mani dei futuri “crack” bianconeri: “Un giocatore di grande futuro, per esempio, è Facundo Gonzalez: è pronto per il grande salto dopo una stagione in prestito alla Sampdoria. Poi mi fa piacere vedere Rouhi con la prima squadra: negli ultimi anni è sempre rimasto all’ombra di altri talenti, ma è un terzino sinistro forte, che ha fisico, tecnica e grande concentrazione in campo. Poi c’è Nonge, e anche ragazzi di grande prospettiva che invece non vengono dallo scouting, come Nicolò Savona“.