“Eravamo divisi in gruppetti prima di iniziare l’allenamento. Mi giro e vedo Cristiano Ronaldo accanto a me. Penso ‘ma dove sono?’, fino a quel momento ci avevo giocato solo alla Play”. Ecco, ve lo presentiamo così Nikola Sekulov, il classe 2002 della Juventus Next Gen che stupisce in Serie C. 4 gol e 2 assist in nella scorsa stagione, 1 gol e un assist in questa, per il trequartista partito da Piacenza: “Ho iniziato a giocare a 4 anni lì. A 10 anni è arrivata la chiamata del Parma e poco dopo quella della Juve. Non ci ho pensato molto, è stato facilissimo scegliere”. Ormai un veterano delle giovanili bianconere: “E’ il mio sesto anno qui, sto vivendo un’esperienza fantastica”.
Si sa, la Vecchia Signora è un sogno per tanti giovani calciatori. Un mondo a sé che la famiglia Agnelli ha plasmato con cura nel corso degli anni: “E’ impressionante. Bisogna viverlo per capire. C’è una mentalità vincente, sin dal primo giorno si percepisce tutto. Hanno tutti voglia di vincere”. Primi, sempre. Ma per Sekulov non è un problema ambientarsi: “Sono entrato subito in questo mood. Come organizzazione la Juventus è la prima in assoluto”. Un impatto fortissimo anche sul campo: “Nel primo anno ho vinto lo Scudetto U15 e la Supercoppa Italiana. In finale col Parma tra l’altro, dove ho fatto anche gol”. Un cerchio che si chiude, prima di pensare al futuro.
La vetrina della Youth League per i giovani delle big può essere il momento di svolta. Il passaggio da ragazzo, ad adulto. Per Seku, è andata proprio così: “La mia prima vola in YL è stata a Madrid, contro l’Atletico”. Una cosa leggera insomma. “Ci è voluto un po’ per prendere il ritmo. Poi però ho fatto un assist e abbiamo vinto 4-0. E’ andata bene”. Ma la super giornata di Seku e della Juventus U19 non finisce mica qui: “La sera siamo andati al Wanda Metropolitano a vedere la prima squadra. Emozione unica, Cuadrado fa gol e viene ad esultare col balletto sotto di noi. Incredibile”. Da calciatore a tifoso, inseguendo il sogno della Serie A con la maglia della Juve ma lavorando giorno per giorno: “Quando arrivi qui ti chiedono sempre di vincere. La Juventus è il club più importante”.
Tanti giovani della Primavera della Juventus spesso vengono aggregati alla prima squadra. Specie se quasi pronti al grande salto: “Mi sono allenato spesso con Allegri. Mi ricordo che al mio primo allenamento ho stretto da subito rapporto co Mario Mandzukic. Parliamo la stessa lingua e mi ha chiesto un pò di cose per mettermi a mio agio”. Si vive di sogni. No, si vive per realizzarli. Fondamentale per la crescita di Sekulov è stato sicuramente Lamberto Zauli, ex allenatore della Juventus Next Gen: “Lo conosco da 3 anni. Mi ha allenato nella Primavera. Crede tanto in me e questo mi aiuta a rendere al meglio”. Crescita e lavoro. I principali obiettivi della seconda squadra targata Juve.
Nonostante i genitori macedoni, Seku ha scelto la nazionale italiana. Patria in cui è nato, cresciuto e diventato calciatore: “Ero andato a giocare con la Nazionale Macedone in U15 e U16. Dopo queste esperienze è arrivata quella dell’Italia e l’ho scelta subito. E’ il mio paese, è un sogno rappresentarlo”. Parlavamo di sogni, quelli di Seku: “Voglio esordire in Serie A e vincere un mondiale per la mia nazione”. Idee chiare, ambizioni pure. Tutto quello che serve per diventare un campione.
Allenarsi con la prima squadra, significa prendere spunto e imparare da tutti. Guardare da vicino e capire i trucchi dei più forti: “Un giocatore che mi piace tantissimo è Chiesa, ma ho un debole per Kulusevski. Lui giocava con mio fratello nella nazionale macedone”. Anche per Kulusevski poi c’è stato il cambio verso la nazionale svedese: “L’ ho conosciuto in un torneo a San Marino e abbiamo iniziato un bel rapporto di amicizia”. Destini che si incrociano, prima Parma e poi Juve, come Buffon e proprio Kulusevski: “Prima di venire qui mi ha chiesto come era l’ambiente e ovviamente gli ho spiegato che fosse il massimo a cui ambire”.
Sogna ad occhi aperti Sekulov. E nel tempo libero di diverte a guardare l’NBA: “Guardo gli highlights tutte le mattine e due anni fa ho visto dal vivo Lakers-Dallas. Lebron è il mio idolo, ma io mi sento più un Damian Lillard”.
It’s Dame Time. No, It’s Seku time.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
Credit Foto: Instagram @nikosekulov
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