Juventus, Soulé: “Quando mi hanno detto della Nazionale pensavo ad uno scherzo”
Come tutto ha avuto inizio: l’annata da sogno di Matias Soulé è uno dei focus principali del nuovissimo “La storia di due giovani promesse – Bianconeri Next Gen”. Lo speciale ideato dalla Juventus, ora disponibile su Youtube, si sofferma anche sui momenti che hanno reso indimenticabili gli ultimi nove mesi del talentino classe 2003. Dall’esordio in prima squadra con i colori bianconeri, alla sorprendente convocazione con la Nazionale maggiore di sua maestà Lionel Messi.
Gli esordi in bianconero
Matias non ha paura di raccontarsi alle telecamere, appare già a proprio agio ad essere al centro dell’attenzione. Così come a proprio agio sembra essersi sentito quando in autunno ha avuto la possibilità di esordire nella Juventus di Massimiliano Allegri:
“La prima volta che mi sono allenato in prima squadra è stato a giugno, nella fase di preparazione. Ero molto contento, non avevo paura, non ero nervoso. Ho cercato di dare il meglio, di dimostrare quello che sapevo fare. Quando sono entrato contro il Venezia, avevo molta voglia di giocare. Avevo già esordito contro la Salernitana, ma in quell’occasione non avevo toccato palla”.
Sarà proprio contro la Salernitana che Soulé otterrà la prima investitura dai suoi “nuovi” compagni di squadra:
“Mi passano la palla, salto un avversario, vedo che Morata corre in avanti e subisce fallo. Stavo andando a saltare in area, non pensavo di dover battere la punizione. Poi sento che mi dicono: “Soulé, calci tu”. Avevo detto a Cuadrado di lasciarmela, che avrei battuto io. Alla fine non l’ho calciata bene, ma è stato comunque bello. Alla mia prima partita, mi hanno fatto battere una punizione”.
Una convocazione inaspettata per Soulé
A soli 18 anni, Matias Soulé ha già attirato le attenzioni dei vertici della Seleccion: quest’anno, infatti, è arrivata per lui anche la convocazione in Nazionale maggiore.
Un vero e proprio sogno ad occhi aperti:
“Non mi aspettavo di essere convocato in Nazionale maggiore a quest’età. Un giorno sono arrivato qui, per allenarmi con l’Under23, e Giovanni Manna (dirigente della Juventus U23) mi ha detto che voleva parlarmi. Mi ha detto che avrebbero potuto convocarmi. Io pensavo che magari mi avrebbero chiamato per l’Under20. E invece era per la Nazionale maggiore. Io non ci credevo, gli ho chiesto se per caso non stesse scherzando. Non potevo crederci, l’ho abbracciato come se fosse mio padre”.
“Avevo mandato un messaggio a mio padre e mia madre per raccontarglielo. – continua Soulé – Mio padre non aveva mai pensato che potessi arrivare così in alto. E’ stata una cosa pazzesca, per me e per la mia famiglia”.
Tappe bruciate, ma la testa sempre sulle spalle: la Juventus Under23 ringrazia e si gode il suo Matias Soulé.
Credit copertina: Youtube Juventus