Un passo indietro. Ma solo per prendere la rincorsa. Dopo il grande salto dalla Serie D alla B, per Federico Bevilacqua è arrivato il momento di giocare in Serie C. Un passo indietro agli occhi di molti, un grande passo in avanti per il ragazzo. Un segno di maturità, intelligenza e umiltà: tre doti fondamentali per un calciatore, soprattutto per un giovane che si affaccia al professionismo. L’occasione a Carrara per (ri)lanciarsi verso le categorie superiori.
La storia del nuovo difensore della Carrarese parte dal Friuli, la sua regione. Il luogo dove si formano il Federico ragazzo e il Bevilacqua calciatore. Anche se, a dire il vero, non c’è una grande differenza tra i due. O meglio, di differenze non ce ne sono proprio. Perchè le doti migliori che Federico Bevilacqua mette in campo sono le stesse che mostra nella vita di tutti i giorni: un ragazzo serio, umile e con la continua voglia di crescere. Piedi per terra e testa sulle spalle. In Friuli gira diverse squadre, ma la sua crescita calcistica si sviluppa principalmente nell’Udinese.
Il salto tra i grandi non arriva però con i bianconeri, ma a pochi chilometri di distanza, precisamente a Manzano. Le idee sul futuro sono ben chiare e in campo si vedono subito; vince il campionato di Eccellenza e la Coppa Italia di categoria, dove segna il gol decisivo in finale. In Serie D invece colleziona 35 presenze e 2 gol. Alla Manzanese inoltre conosce Felipe, anche lui ex difensore dell’Udinese, con quasi 400 gare in Serie A. Il legame che si instaura tra i due è subito forte: il brasiliano lo prende sotto la sua ala dispensando consigli. Federico ascolta e prende appunti.
Le sue prestazioni non passano inosservate e la prima squadra a fiondarsi sul ragazzo per sbaragliare la concorrenza è il Frosinone. Grosso riconosce subito le grandi doti del ragazzo e gli concede molto spazio nelle amichevoli precampionato. In questa stagione di Serie B però non è riuscito a trovare spazio e a fare il suo esordio in cadetteria. Per lui solo 180’ minuti con la Primavera (con cui ha anche segnato un gol) e 5 panchine in Serie B. Nonostante gli allenamenti con la prima squadra gli abbiano permesso di crescere ancora e studiare da vicino giocatori importanti, per lui è arrivato il momento di giocare.
Il prossimo passo è Carrara. Una tappa che affronterà come ha sempre fatto. Con umiltà e determinazione. Doti che ha imparato osservando il suo idolo, Paolo Maldini e che gli ha trasmetto la sua famiglia. Mamma Lara e papà Franco sono sempre stati con lui, aiutandolo ad inseguire questo suo grande sogno. Una sola richiesta in cambio: una laurea. E Federico non ha intenzione di deluderli. Infatti sta frequentando la facoltà di Scienze Motorie, che porta avanti con impegno e serietà, un doppio sogno nel cassetto. Una favola che Federico non ha nessuna intenzione di interrompere. Un percorso che vuole proseguire come ha sempre fatto, un passo alla volta.
A cura di Filippo De Gradi
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