“Nel derby ancora Lamesta marcatore? Io spero Rimini marcatore. Se il gol arriva sono felice, ma l’importante è vincere“. Si chiude con questa battuta la nostra chiacchierata con Davide Lamesta, giovane esterno d’attacco protagonista quest’anno con la maglia del Rimini. Con 6 gol tra campionato e coppa è già alla sua migliore stagione dal punto di vista realizzativo, ma i numeri non lo ossessionano: “Forse è la mia annata migliore, però io non ci penso, penso solo a dare il massimo in campo. Da quando sono a Rimini la fiducia della società e dell’allenatore c’è sempre stata. Adesso ho la consapevolezza per dare quel qualcosa in più“. Con le partite più importanti della stagione che si avvicinano, Lamesta vuole continuare a trascinare il Rimini. Il prossimo match è il sentitissimo derby col Cesena, poi a fine mese arriverà la semifinale di ritorno di Coppa Italia Serie C a Catania. Se i giocatori migliori si vedono nelle partite importanti, il classe 2000 avrà l’occasione per dimostrare ancora il suo talento.
La stagione che lo sta consacrando con la maglia del Rimini è solo l’ultima tappa del suo percorso, in cui non era ancora riuscito a far brillare del tutto il suo talento: “L’anno scorso ero ad Alessandria ed era un momento un po’ così. Quando il mio agente mi ha detto che c’era questa possibilità non ho esitato a dire di sì, perché Rimini è una piazza importante, con i tifosi che ti sostengono sempre e con la società che ha progetti importanti. Qua mi hanno trasmesso sicurezza e fiducia“. Gli sono bastate tre partite per convincere i suoi nuovi tifosi e per farlo non ha scelto una partita qualunque: “Io simpatizzo per la Juve, anche se non sono sfegatato. È stata una soddisfazione segnare il primo gol contro la Juventus Next Gen, ma ha la stessa importanza di tutti gli altri gol“.
La chiave è proprio quella fiducia che non sempre gli era stata data al Piacenza, club che per primo aveva creduto in lui da giovanissimo: “Piacenza mi ha fatto crescere e mi ha fatto maturare. Ho fatto cinque anni lì, di cui due di settore giovanile e due e mezzo di prima squadra. Al Piacenza devo un ringraziamento, però avevo bisogno di più spazio e più fiducia, quindi ho deciso di cambiare aria perché volevo nuovi stimoli e nuove emozioni che lì stavo perdendo“. Momenti difficili da cui ha sempre saputo rialzarsi: “Io riparto sempre dai momenti di difficoltà. Cerco sempre di ripensare da dove sono partito, questa è la mia forza“. Dopo tanta pazienza, le soddisfazioni stanno arrivando e il suo talento sta sbocciando. Non a caso, per numeri, è il giocatore che dribbla di più in tutta la Serie C: “Avendo anche più minutaggio ho maggiore possibilità di puntare l’uomo, che è la mia caratteristica migliore. Cerco di guardare giocatori più esperti, ma non ho una vera fonte di ispirazione. Il mio idolo è Messi, però non è raggiungibile. In generale provo a prendere spunto da chi fa le cose sempre giuste“.
Il prossimo turno di campionato ha in programma il derby col Cesena, che sarà il terzo stagionale: “Il derby è un’emozione molto forte. Dobbiamo essere concentrati e seguire le indicazioni di Troise. Il derby poi è una partita a parte, quindi cercheremo di giocarla sulle emozioni, sullo stare bene in campo e non andare in ansia. Sicuramente i nostri tifosi ci staranno a fianco come in ogni partita, saranno il nostro dodicesimo uomo in campo“. Negli scontri diretti Rimini e Cesena sono sull’1-1, con Lamesta a segno in entrambi i precedenti incroci stagionali: “Il gol del 2-0 nel derby di Coppa è stata una bella soddisfazione. Se tremavano le gambe? C’è chi la prende più di pancia che di testa, io sono uno più di testa e quando scendo in campo non penso più se sia un derby o meno, ma solo a giocare e dare il massimo“.
L’appuntamento con l’altro grande obiettivo del Rimini arriverà a fine mese, col ritorno della semifinale di Coppa Italia: “Il mio sogno individuale è vincere qualcosa, ancora di più sarebbe farlo col Rimini. È un sogno e spero si avveri. Dobbiamo raccogliere quello che abbiamo seminato, andare avanti partita per partita ed essere pronti quando arriverà il Catania“. Si partirà dall’1-0 dell’andata firmato proprio da Lamesta, ma questa volta si giocherà al Massimino: “Andare a giocare al sud, me l’hanno già spiegato, è un’altra realtà. Io però giocherò solo pensando a dare continuità a quello che stiamo creando. La coppa più che un sogno ormai è un obiettivo, siamo arrivati fino alla semifinale per nostri meriti e ora dovremo fare la nostra partita. Sarà una gara decisa dagli episodi, dalla concentrazione, dallo spirito. Chi scenderà meglio in campo vincerà. Sarà difficile, dovremo essere uniti, compatti e umili per portarla a casa“.
Quello che potrebbe essere ancora un anno da sogno per il Rimini non era però iniziato così bene, con quattro sconfitte nelle prime sei partite che hanno portato all’esonero di Raimondi: “Il nostro campionato è iniziato veramente dalla settima giornata, quando è arrivato Troise. Da quel momento siamo più squadra“. Però, come ci ha raccontato, queste difficoltà non devono essere cancellate: “Le prime sei partite non le dobbiamo dimenticare, perché dobbiamo sempre ricordare da dove siamo partiti e questa deve essere la nostra forza“. Allo stesso modo, anche il rendimento positivo di adesso deve essere un ulteriore punto di partenza per qualcosa di più grande: “Il sogno nel cassetto mio e di tutti è quello di arrivare al massimo delle mie potenzialità. Ora però penso solo ad arrivare più in alto possibile col Rimini. Comunque, partita dopo partita, qua posso crescere molto“.
Altra parola d’ordine fondamentale del numero 73 del Rimini è quella di ‘equilibrio’, con la consapevolezza che le difficoltà fanno parte del percorso: “La parte più difficile del nostro mestiere è quella di rimanere sempre concentrati anche quando le cose non vanno come vorremmo. A volte abbiamo pressioni ingestibili, ma dobbiamo rimanere sempre concentrati. In passato mi è capitato quando giocavo meno, ma in quei momenti la mia forza è stata quella di andare sempre a 3000“. Sul futuro poi ha pochi dubbi: “Io sto bene a Rimini, non ho bisogno di avere altri squilli al telefono. Se resterò? Io penso solo al presente, poi Rimini è una piazza importante e se mi danno la possibilità di rimanere sarò molto felice“. Ma intanto sono in arrivo le partite decisive della stagione e Lamesta si candida di nuovo a essere trascinatore. Dribbling, gol pesanti e un talento cristallino esploso a 23 anni. Perché, a volte, è tutto una semplice questione di fiducia.
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