“Saper aspettare”. Christian Langella lo ha fatto, con pazienza. Il centrocampista è tornato a gol dopo quasi tre anni. Una rete che ha il sapore di rivalsa con il retrogusto della soddisfazione arrivata dopo tanto lavoro. Questa è la sua prima firma in carriera tra i professionisti. Un percorso tortuoso. L’infortunio sembrava averlo frenato, ma ora è tornato più forte che mai pronto ad azzannare il treno promozione in Serie B con più ferocia possibile.
Langella il grande calcio lo ha vissuto debuttando da giovanissimo. La sua prima presenza tra i professionisti è arrivata con il Pisa, dopo essere passato dalle giovanili, contro l’Olbia in Serie C. Tre minuti, forse pochi per molti ma abbastanza per far capire quanto talento lui avesse. Da subito ha dimostrato di essere un centrocampista interessante, fatto per poter dire la sua tra i professionisti. Non si parte mai dall’alto, però. Il suo cammino è fatto di gavetta, ma di quella che mai ti aspetteresti da un giocatore così giovane.
La strada per la gloria è difficoltosa, colma di voragini, e Langella lo sa bene. La paura non è mai riuscita, però, a vincere su di lui. Tanto che al suo primo anno fuori dalle giovanili è riuscito ad imporsi tra i titolari del Bari. Si giocava la Serie D (qui un altro suo compagno partito dai dilettanti) e lui fu capace a soli 18 anni di diventare uno dei perni del centrocampo dei biancorossi. Quella stagione terminò con la promozione in Serie C, con lui che riuscì ad imporsi come uno dei talenti più brillanti del campionato.
Altro giro, altra promozione: la stagione dopo toccò al Palermo, con cui finalmente riuscì a dire al grande calcio “Anche io ci sono“. In rosanero ha fatto tutto quello che c’era da fare per centrare la promozione, riuscendoci anche alla grande. Riesce a terminare la stagione alla grande e finalmente raggiunge la tanto cercata chiamata tra i professionisti. Il Renate lo vuole e lo prende, ma il destino a volte sa beffardo.
Il tanto aspettato ritorno tra i grandi era arrivato, ma il destino non sembrava essere d’accordo. Il Renate affrontava il Brescia in amichevole, con tutti gli occhi puntati su Langella. Durante la partita è accaduto l’inevitabile: il piede è rimasto piantato nel terreno. Per lui una lesione al menisco e la rottura del legamento crociato e stagione finita. Quel campionato non è riuscito a viverlo. Ha partecipato alle ultime partite dalla panchina.
Tanta rabbia e voglia di fare a caratterizzare la sua ascesa, ritrovando se stesso a Monopoli. La squadra è riuscita a raggiungere i play off, ma la soddisfazione della rete non è arrivata. Il gol arriva 1048 giorni dopo l’ultimo in Serie D ed è il primo tra i professionisti, arrivato esattamente 5 anni dopo il debutto. Ha il sapore migliore possibile: quello della rivalsa. Un gol che Langella si è guadagnato con il duro lavoro e di certo non sarà l’ultimo. L’obiettivo è fissato, ora l’unico limite è il cielo.
A cura di Giuseppe Federici
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