Lecco-Cesena: Ardizzone, Ilari e Buso. La dura legge degli ex per vincere la semifinale playoff
Il calcio è imprevedibile. Ogni partita è una storia a sé. Un tiro dal centro del campo che si insacca in porta, una rovesciata, uno stacco imperioso in mezzo all’area, un fallo o un passaggio sbagliato. I tentativi per spiegare tutto questo si sprecano, ma il calcio è così. Non esiste un manuale dal quale trarre conclusioni. Quello del pallone è un “ordinamento” in divenire. Fatto di leggi non scritte e consuetudini radicate. Lecco-Cesena, semifinale dei playoff in programma domenica 4 giugno, potrebbe rappresentare a pieno quel concetto di “legge non scritta” che governa il mondo del pallone. Dalle norme si traggono le sentenze. Il Tribunale? Lo stadio “Rigamonti-Ceppi”. Il provvedimento? Collegiale. Tre giudici incaricati: Ardizzone, Ilari e Buso. Segue l’istruttoria.
La “legge del gol dell’ex” in Lecco Cesena
I playoff stanno regalando partite ricche di spunti, di ricordi, di incroci storici tra allenatori e di precedenti tra le squadre che rievocano grandi emozioni. Un tripudio di curiosità e aneddoti. Un discorso che vale sia sugli spalti sia in mezzo al campo. Lecco – Cesena non sarà da meno. La sfida, in programma domenica 4 giungo allo stadio “Rigamonti-Ceppi”, sarà la gara di andata di una doppia sfida da dentro o fuori. Le due squadre nutrono lo stesso desiderio di passare il turno e aggiudicarsi quell’agognata finale che potrebbe portarli a coronare un sogno accarezzato, sfiorato e scivolato negli ultimi istanti della regular season. Tutto dipende dal giudice supremo: il gol.
Sarà un processo breve. Solo 180 minuti, ma che potrebbe scrivere la condanna di una delle due squadre. Ma il calcio non è una scienza perfetta. Come la legge è in continuo mutamento. Le fonti, però, rimangono sempre fisse. Siano esse scritte o consuetudine. Come nel caso della celebre “legge del gol dell’ex”. Un imperativo che in quel di Lecco trova ragion d’essere per la gara con i romagnoli. Forse anche per sola scaramanzia. Sul banco degli imputati Francesco Ardizzone, Carlo Ilari e Nicolò Buso. Rei di aver trascorso una parte della loro carriera in riva al Savio. Con la maglia del Cesena F.C. Le loro colpe? Le vedremo.
Ilari, il gol al Teramo avrà un seguito anche con la maglia del Lecco?
Carlo Ilari, nato il 12 dicembre 1991 ad Ascoli. Centrocampista propenso a spingere, mezzala naturale, ma anche un po’ trequartista perché attaccare la profondità è la sua prima passione. Arriva a Cesena nell’estate 2021 e vi rimarrà per l’intera stagione. Non nuovo ai colori bianconeri cresce, infatti, nel settore giovanile dell’ Ascoli Picchio, squadra della sua città, con la quale fa il suo esordio tra i professionisti in Serie B nel 2010. L’anno seguente sono sempre gli stessi colori a dipingere la sua carriera, ma questa volta con un blasone diverso.
Il cartellino di Ilari lo acquista la Juventus F.C. 22 presenze con la Primavera e qualche apparizione a Villar Perosa in estate per allenarsi con la prima squadra. Durante la sua esperienza in Romagna colleziona 34 presenze stagionali, di cui due ai playoff. Dedizione, costanza, sacrificio e capacità di adattamento. Così affronta le gare allo stadio “Dino Manuzzi”. Il ragazzo entra in campo senza timore. Sale quando il gioco lo richiede, si inserisce in area di rigore come Marchisio insegna e se deve ripiegare corre a perdifiato. E fa gol. Perché quel sogno spezzato in tenera età di giocare in attacco non sarà mai un reato.
I fatti del caso risalgono al 23 ottobre 2021. Undicesima giornata del campionato di Serie C. Per il girone B si gioca Teramo-Cesena. Il sig. Carlo Ilari scende in campo dall’inizio. Al minuto 40 della prima frazione di gioco si rende protagonista di un’azione di gioco del Cesena F.C. che culminerà con un gol. Realizzato dallo stesso imputato. La partita terminerà con la vittoria della squadra ospite per 4-0. La colpa che viene affibbiata a Ilari è di aver segnato il più classico dei gol. “Il gol dell’ex”. Sì, perché il centrocampista milita nella squadra abruzzese nelle due stagioni precedenti. All’episodio si aggiunge l’aggravante del fatto che quel gol rimarrà il primo dei 6 segnati con i romagnoli. A Lecco si ripeterà? Al campo l’ultima parola.
Ardizzone e l’ aggravante della recidiva al gol contro le sue ex squadre
Francesco Ardizzone, 17 febbraio 1992, Palermo. Di professione calciatore con ruolo di centrocampista centrale. 180 centimetri, piede preferito: destro. Segni particolari: fa gol alle sue ex squadre. Lui, che forse per merito dell’imprinting di campioni come Pastore, Miccoli e Hernandez sviluppa una vena realizzativa inconsueta per chi gioca nel suo ruolo. L’ex Palermo indossa i colori del Cesena F.C. dal 2019 all’estate del 2022 mettendo insieme 64 presenze totali. Sono le 7 reti in bianconero a portarlo alla pubblica attenzione in vista dell’andata della semifinale playoff. Il classe 1992 potrebbe rivelarsi l’arma in più di Foschi. Ardizzone contro le squadre nelle quali gioca è il teorema perfetto per ottenere risultati positivi. Ne sono testimoni oculari, e parte lesa, la Pro Vercelli e la Virtus Entella.
Il primo dei due episodi risale a quando il centrocampista gioca con la maglia dei liguri. E’ l’aprile del 2018, il sig. Ardizzone è alla sua prima stagione intera a Chiavari e al “Comunale” arriva la Pro Vercelli. La sua squadra precedente. “Dura lex sed lex” – direbbero i latini. Francesco Ardizzone segna il suo primo gol in maglia biancazzurra e contribuisce alla salvezza della squadra. Il giocatore si macchia anche dell’aggravante della recidiva. Questa volta “scena del crimine” è l’ “Orogel Stadium”.
La vittima la Virtus Entella. Determinato e con la testa indirizzata all’obiettivo: la porta dei liguri. Suo lo stacco vincente che guida il Cesena F.C. al terzo posto in classifica. Glaciale come il suo idolo Roger Federer. Francesco “Ciccio” Ardizzone e l’accusa di aver causato dispiaceri e sconfitte al suo passato. La sua memoria difensiva è il gol contro il Pordenone. Lui, che da ragazzino sogna di diventare un avvocato. L’ eccezione che conferma la regola? A Lecco – Cesena l’arbitrio di emettere sentenza.
Ardizzone e Ilari: la dura legge degli ex per la semifinale del Lecco. E Buso? Occhio alle sorprese. Il bianconero lo veste da giovanissimo e c’è sempre una prima volta.