Lecco, Di Nunno: ”I vecchi volponi mi vogliono fermare. Sono scomodo e non piaccio”
Doveva essere un’estate di festeggiamenti quella del Lecco e del suo patron. Una Serie B attesa da 50 anni, ma la gioia del 18 giugno si è trasformata presto in un incubo. Il 30 giugno l’esclusione dalla Serie B per mano della Covisoc, con il Consiglio Federale che ha poi accettato il 7 luglio il ricorso presentato dal club bluceleste. La gioia però è durata solo dieci giorni, con il Collegio di Garanzia del Coni che ha accolto il ricorso del Perugia contro il club di Di Nunno. Il proprietario del Lecco ha fin da subito promesso di non arrendersi, in una battaglia che ora si sposterà al TAR. Anche il comune della città ha annunciato che andrà fino in fondo alla vicenda.
Di Nunno: “Vogliono salvare il Perugia. Noi aspettiamo il TAR ma il Lecco giocherà in B senza dubbio”
Rilevò la società nel giugno del 2017, grazie alla sua offerta depositata in Tribunale. Fu il solo a presentarsi agli uffici giudiziari per acquistare la società, al Lecco ha riservato ogni sua risorsa. Dal giugno del 2017 al giugno del 2023, con quella gioia strozzata subito in gola. Ma Paolo Di Nunno non ci sta, di arrendersi non ne vuole sentire: “Chi mi vuole fermare? I vecchi volponi del pallone. Sono scomodo, non piaccio. E me ne frego. Vogliono salvare il Perugia retrocesso – sostiene in un’intervista al Corriere della Sera il patron – stanno vendendo la società e hanno bisogno di un palcoscenico… Noi attendiamo il responso del Tar, ma sul fatto che il Lecco giocherà in B non c’è dubbio. Ovvio, ho il calciomercato bloccato, ma sono sereno. Sono forte. Ferie? Non scherzate. In ogni modo, nonostante in Puglia abbia una famiglia infinita, le vacanze le faccio in Liguria. Anche qui ho una famiglia numerosa: del resto, tre matrimoni. Figli e nipoti sono in società, io programmo il futuro. Lo stadio? Proseguo coi lavori di ammodernamento. A spese mie: lo dicevo che sta uscendo tutto il denaro messo da parte.”
A cura di Alessio Navarini