Lecco, Di Nunno: “Voglio la Serie B, altrimenti lascio tutto”
Nella giornata di venerdì 30 giugno sono state rese note le decisioni della Covisoc e della Commissione criteri infrastrutturali sulla questione iscrizioni, che coinvolge – tra le altre – anche il Lecco. Per i blucelesti, insieme a Reggina e Siena, è arrivato il responso negativo. Ma il presidente del Lecco, Paolo Di Nunno, non ci sta, come testimoniato ai microfoni del QuotidianoSportivo: “Sono stanco e mi sta venendo voglia di lasciare tutto. Mi chiedo che senso abbia giocare se ci tolgono una promozione che abbiamo conquistato con merito sul campo. Che senso ha tutto questo, allora chiudiamo i campionati e andiamo tutti al mare”.
Lecco, Di Nunno: “Ci costringono a fare ricorso”
Di Nunno ha poi proseguito, spiegando quale sarà l’iter del Lecco nelle prossime settimane: “Adesso prenderò un avvocato e chiederò spiegazioni alla Federazione. Mi devono spiegare perché le società pulite come la nostra restano fuori solo perché abbiamo lo stadio piccolo. Non è colpa mia se il Rigamonti-Ceppi non è adatto a fare la serie B e in questa città non si può costruire uno stadio nuovo perché attorno ci sono solo montagne”.
Quindi è un annuncio di ricorso (QUI TUTTE LE DATE) per Di Nunno? “Certo, ci costringono a farlo e questo ci costerà almeno 15mila euro più la parcella di un avvocato. Forse pensano che abbiamo tanti soldi da buttare”.
Il ricorso e le 48 ore incriminate
Di Nunno ha poi spiegato su cosa punterà il Lecco per il ricorso: “Sui tempi strettissimi. I playoff si sono chiusi dieci giorni oltre il previsto per via del ricorso del Siena. Noi abbiamo finito di festeggiare alla mezzanotte di domenica 18 giugno e avevamo due giorni di tempo per presentare tutta la documentazione per l’iscrizione”.
E una chiusura finale con la ricostruzione di quelle 48 ore che sono costate al Lecco l’iscrizione in Serie B: “La richiesta alla prefettura di Padova noi l’abbiamo mandata il lunedì ma dovete sapere che il prefetto per legge può anche prendersi tempo per rispondere su questioni di ordine pubblico. Io mi sento a posto con la coscienza ma sono molto deluso”.