Gli ultimi giorni in casa Lecco sono stati un continuo saliscendi di emozioni. Per capire nel profondo la storia è necessario fare un salto indietro di qualche giorno, con esattezza a domenica 18 giugno, giorno della finale di ritorno dei playoff. I lombardi vincono 3-1 contro il Foggia, dopo essersi già imposti nel match d’andata, guadagnando una promozione in Serie B che mancava da quasi cinquant’anni. La felicità dei tifosi è incommensurabile, ma tanto grande quanto breve. Infatti, da lì a poco sarebbero arrivate pessime notizie. Oggi, 30 giugno, la Covisoc è chiamata a valutare l’iscrizione presentata dalla società di Paolo Di Nunno.
L’impianto sportivo Rigamonti-Ceppi di Lecco non risponde a tutti gli standard richiesti dalla Serie B. La società ne era consapevole e ha cominciato a cercare una nuova sistemazione già da inizio playoff. Inizialmente, il club ha chiesto di essere ospitati dal Monza, ricevendo però un secco no da parte di Galliani. Così, la dirigenza bluceleste ha fatto richiesta per cominciare la stagione all’Euganeo di Padova. La risposta positiva da parte della prefettura è arrivata il 21 giugno, con la scadenza del termine massimo posta però il giorno precedente.
Realizzando che quest’incerta situazione del Lecco avrebbe potuto avere risvolti positivi per la propria squadra, Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha iscritto la società sia alla Serie B, sia alla C, diversamente da quanto fatto dal Lecco stesso. Infatti, in caso non potesse prendere parte al campionato cadetto, i vincitori dei playoff rischierebbero di trovarsi in Serie D a causa della mancata richiesta per la C. Nei giorni ricchi di tensione, non va tralasciato il “giallo” della PEC inviata dal Lecco alla Lega B per chiedere un’estensione di 24 ore in attesa della risposta da Padova.
Mauro Balata, presidente della Lega B, dopo aver confermato la volontà di mantenere la categoria a 20 squadre, si è espresso così: “Aspettiamo di acquisire tutta la documentazione presentata dal Lecco e che si esprimano gli organi federali che hanno la competenza per farlo”. Successivamente, ha aggiunto: “Le regole sono quelle, ma in questo caso va considerato un fatto: se i playoff di Serie C vengono fatti slittare di dieci giorni, probabilmente ci si sarebbe dovuti preoccupare delle società promosse come il Lecco, aiutandole nello sbrigare le pratiche per l’iscrizione o prorogando i termini della stessa. Il Consiglio federale avrebbe potuto acquisire per tempo l’istanza di proroga”. Non resta dunque che aspettare il 30 giugno, giorno in cui la Covisoc prenderà una decisione. In caso di esito negativo, è lecito aspettarsi un’estate di ricorsi come nel caso di Cosenza e Chievo 2 anni fa.
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