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Lecco, depositato il ricorso: cosa succede adesso?

La situazione del Lecco, assieme a quella di Reggina e Siena, è incerta da settimane. Questi, club fino alla mezzanotte di mercoledì 5 luglio, avranno la possibilità di presentare istanza di ricorso alla Covisoc per le rispettive iscrizioni al campionato. Per quanto riguarda i lombardi, chiaramente si tratta della richiesta di partecipazione alla Serie B, per il momento rifiutata a causa del ritardo nel precisare in quale stadio avrebbero disputato le partite casalinghe. Così come i blucelesti, anche la Reggina spera di poter essere riammessa in cadetteria, mentre per il Siena si parla di Serie C.

Lecco, il deposito del ricorso e la scadenza del 5 luglio

Dopo aver conquistato la Serie B dopo più di 50 anni, il Lecco rischia di dover scendere di addirittura due categorie ripartendo dalla Serie D. La società ha presentato l’iscrizione solamente al campionato cadetto. Quindi, in caso di esito negativo del ricorso, il club dovrebbe ripartire dai dilettanti con la speranza che quel campionato possa cominciare in sovrannumero. Il problema del club lombardo è lo stadio in cui cominciare le partite casalinghe della stagione.

Credit: Calcio Lecco 1912

Il Rigamonti-Ceppi di Lecco non è ancora omologato per la Serie B, per questo la società ha fatto richiesta al Padova per usufruire momentaneamente dell’Euganeo. I biancorossi hanno accolto la domanda dei neopromossi, ma con un giorno di ritardo rispetto alla scadenza per l’iscrizione alla serie cadetta. Per questo motivo, il Lecco ha presentato alla Lega B una domanda incompleta e dunque respinta dalla Covisoc. E dopo aver depositato il ricorso, il Lecco attende la data del 7 luglio, dove la FIGC chiarirà altri punti fondamentali della questione. Se il parere del Consiglio Federale dovesse risultare ancora negativo, ad essere riammesso in Serie B sarebbe il Brescia.

Credit: Calcio Lecco 1912

Reggina, Siena e Pordenone: la situazione

Anche la Reggina ha pronto il ricorso per la riammissione in cadetteria. L’esclusione degli amaranto è dovuta al mancato pagamento dei 3 milioni di euro di debito che la società calabra ha accumulato durante l’anno. Nei prossimi giorni si avrà un quadro più chiaro della situazione. Ancora più insicura la vicenda che riguarda il Siena, con i bianconeri che non hanno ancora deciso, o quanto meno esplicitato, se faranno ricorso o meno. Per quanto riguarda il Pordenone, invece, si ha la sicurezza che non verrà presentata istanza di ricorso e di conseguenza la società ripartirà dai dilettanti.

Redazione

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