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Prosegue l’emergenza in casa Lecco, Volpe: “Contro l’Atalanta saremo in 13”

volpe lecco copertina

Gennaro Volpe, nuovo allenatore del Lecco - Credits: Calcio Lecco 1912

L’allenatore nel corso della conferenza ha espresso le difficoltà legate agli infortuni e la necessità di doversi affidare alla Primavera.

Emergenza totale in casa Lecco. La squadra lombarda, tornata al successo nello scorso week-end contro il Caldiero Terme, vuole riconfermarsi anche al Rigamonti contro l’Atalanta U23 per tornare tra le prime dieci della classifica.

Dovrà farlo, però, con tantissime assenze e con pochi elementi a disposizione, come sottolineato dall’allenatore del club Gennaro Volpe nel pre-gara: “La partita è difficile da interpretare perché hanno tantissimi giocatori e numeri importanti: fanno pochi calcoli e sanno far tutto, ma mi preoccupo prima di tutto della mia squadra perché si fa fatica a lavorare e sono molto arrabbiato“.

Quando vivi un’emergenza che diventa la normalità, io faccio fatica a mandarla giù: lavorare con 13-14 giocatori da 20 giorni è difficile, vorrei parlare di questo. Si fa fatica a fare il buon lavoro che avrei voluto fare: domani saremo in 13 con 3 ragazzi della Primavera“.

Volpe: “Chi è a disposizione sta dando l’anima”

L’allenatore, dunque, non si nasconde e afferma ulteriormente: “Sono sempre stato obiettivo, un risultato non nasconde le difficoltà del momento. Chi è a disposizione sta dando l’anima, ma oggi stiamo più gestendo che allenando perché non ci sono alternative, guardando ogni singolo dettaglio“.

L’unico reparto in cui ci sono a disposizione delle scelte per Volpe è l’attacco: “Dal punto di vista offensivo farò la scelta più funzionale al tema della partita: Mendoza ha prospettiva ma deve avere più cultura del lavoro, il suo essere competitivo passa dagli allenamenti. Anche Zuberek ha prospettiva, è un asso che può essere in campo sia dall’inizio che a partita in corso“.

curva del Lecco
Tifosi Lecco – credit Lega Pro

“Il cambio di metodologia può avere degli intoppi”

Una situazione che arreca rabbia all’allenatore ma gli infortuni non rappresentano l’unica motivazione: “Quando si subentra si prende tutto, se si arriva a un cambio ci sono dei problemi che abbiamo trovato e provato a risolvere. Sono uno che lavora e non gestisce, avevamo il dovere di alzare dei numeri che ci sembravano non adatti alla nostra idea di calcio: il cambio di metodologia può avere degli intoppi“.

Faccio fede – ha aggiunto – a quello che vedo: quando siamo arrivati la gente aveva la lingua di fuori dopo 50′, nell’ultima partita il cambio l’abbiamo fatto all’80’. Galli al 50′ aveva i crampi, ora arriva alla fine con una buona verve. Vorrei dare di più, una forma e un’identità forte alla squadra ma al momento è una frustrazione“.