Il presidente Ghirelli ha lanciato un’idea a sostegno del coinvolgimento dei diversamente abili: un campionato di calcio di Serie C interamente dedicato a loro, con il coinvolgimento di tutte le 60 squadre della Lega Pro. Convegno organizzato in collaborazione con la Reggiana e la Feralpisalò per riflettere sul ruolo del calcio come strumento di crescita e inclusività.
“Questa iniziativa riconosce la forte valenza del binomio sport e disabilità. Lo sport è infatti una grande scuola di vita per tutti – ha detto il Ministro per le Disabilità Erika Stefani intervenendo ai lavori. “Le persone con disabilità, attraverso lo sport, non solo imparano a vivere la società, il gruppo e le relazioni, ma lo fanno con divertimento e con gioia, sentendosi parte della comunità. Dobbiamo dunque lavorare tutti affinché il futuro della nostra società sia pienamente inclusivo”
“Lo sport è uno straordinario motore di aggregazione e inclusione sociale, in grado di annullare le distanze e le differenze” ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna. “La nostra Regione sta investendo risorse senza precedenti per aiutare e incentivare lo sport di base, pesantemente penalizzato dalle chiusure dovute alla pandemia. Le disabilità sono al centro di questo piano di investimenti. Il nuovo Centro nazionale paralimpico del Nord Italia che sta sorgendo a Villanova d’Arda è un esempio.
Il presidente Ghirelli si è sempre mostrato aperto ad iniziative di questo tipo. “I progetti della Feralpisalò e della Reggiana dedicati ai diversamente abili devono essere di stimolo anche alle altre squadre della Serie C. Portano valore al territorio in termini di crescita sociale. La mia massima aspirazione sarebbe quella di avere un campionato con 60 squadre di quarta categoria, lavoreremo perché ciò accada. Il nostro è un calcio di territorio, la Serie C può avere un ruolo importante nello sviluppo sociale e nell’educazione dei giovani”
“Nel DNA del club e di tutti noi soci è da sempre presente una forte attenzione verso il sociale” ha affermato Carmelo Salerno, presidente della Reggiana Calcio. “Il nostro è un progetto che portiamo avanti con le istituzioni, le università e le aziende partner. Una filosofia di lavoro che vede il calcio come uno strumento per insegnare ai giovani i valori sani dello sport, la correttezza, l’onestà”. Prosegue Nicola Simonelli, Segretario Generale della Reggiana: “Siamo orgogliosi che la nostra sia una delle esperienze più avanzate sui temi della disabilità all’interno della Lega Pro. Attualmente il club granata conta 30 atleti tesserati, tra AC Reggiana Quarta Categoria Livello I e Livello II, tutti di età compresa tra i 20 e i 45 anni. Abbiamo anche realizzato un allenamento tra i ragazzi con disabilità e l’under 16 della Reggiana”
La Feralpisalò, guidata dal presidente Giuseppe Pasini, è tra le prime squadre che si è dedicata interamente alla valorizzazione dello sport per i ragazzi disabili: “La forza di un’azienda la si misura soprattutto dalla capacità di restituire al territorio valore e benessere non solo economico, Non possiamo abbassare la guardia, questo è il momento dell’antifragilità”.
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