“Quando cresci nel settore giovanile dell’Atalanta vuol dire che sei bravo”; quante volte si è sentita questa frase. Daniele Gasparetto ha un passato nella Dea. Un altro ‘Gasp’ del calcio italiano col nerazzurro bergamasco nel destino, ma ora il suo presente dice: Serie C. L’esperto difensore del Legnago classe 1988, lunedì contro la Triestina, potrebbe toccare le 300 presenze tra i professionisti. Ha indossato diverse maglie importanti: quella del Padova, del Modena ed in particolare la Spal, che nel 2014 lo prese dal Cittadella.
In questa prima parte di stagione ha sofferto molto a causa di un infortunio, ma ora nelle ultime tre giornate sembra essersi ripreso il suo posto da titolare. L’ultima vittoria ottenuta fuori casa e senza subire gol contro la Pro Vercelli ha ridato armonia all’ambiente, dopo le tre sconfitte consecutive di inizio mese.
Nel 2006/2007 l’Atalanta terminò al secondo posto nel campionato Primavera, dietro soltanto alla Juventus. La squadra, guidata da Giancarlo Finardi, colpì tutti per una serie di prestazioni di alto livello e per il bel gioco espresso. I due principali acquisti della sessione estiva furono Sales, dal Lecce, e proprio Gasparetto. Il difensore giocò insieme a Bonaventura e Scozzarella, che rispetto a tutti gli altri compagni di squadra hanno avuto una carriera migliore.
Non giocò molto ma entrò anche nel giro della Nazionale, collezionando 12 presenze con l’Under 19, che in quegli anni aveva sfornato un sacco di talenti Chiellini o Aquilani (passati poi nell’Under 21), che nel 2003 vinsero l’oro negli Europei Under 19.
Lasciata l’Atalanta, è iniziata la sua vera carriera e ha debuttato tra i professionisti il 26 agosto del 2007 con il Legnano in Serie C1, contro il Foggia. Duecentonovantanove partite giocate da allora e adesso cambia soltanto una lettera: con il Legnago potrà vantare la “quota 300”. Il 2008 è stato l’anno della consacrazione, con il passaggio al Modena in Serie B. La carriera di Gasparetto è intrecciata ad altre storie che si collegano tra di loro e il primo gol tra i professionisti lo ha segnato al Cittadella, quella che poi diventerà la sua futura squadra (e anche quella maggiormente rappresentata). In Veneto ha giocato insieme a Manolo Gabbiadini, e poi è stato inserito nella trattativa per portare Ardemagni all’Atalanta.
La sua carriera è proseguita tra Serie B e Serie C e spesso ha collezionato diversi primati, tra cui l’essere diventato il primo giocatore a segnare al “Benito Stirpe” di Frosinone in una gara ufficiale. Il Legnago, per salvarsi, ha deciso di puntare sulla sua esperienza, poi sarà il campo a dare il verdetto finale.
A cura di Antonio Salomone
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