L’immortale Juanito Gomez! A 36 anni segna alla difesa più imperforabile d’Europa
Per battere un portiere impenetrabile ci vuole un giocatore speciale. E chi più dell’attaccante del Legnago Juan Gomez – per tutti “Juanito” – può essere l’uomo giusto per rendersi protagonista in un’occasione così importante? Già, perché nel match contro il Sudtirol l’ala sinistra argentina è riuscita ad andare in rete contro la difesa più forte d’Europa, che fino a quel momento aveva subito solo un gol in questo campionato.
1090 minuti di imbattibilità. Per tutto questo tempo Giacomo Poluzzi, portiere del Sudtirol, è riuscito a mantenere la propria porta inviolata. Poi, però, si è trovato davanti l’attaccante di Santa Fè, che ha deciso di realizzare il suo secondo centro consecutivo (dopo la rete al Seregno) con un colpo di testa. Nonostante la sconfitta rimediata per 2-1, il Legnago può sorridere, perché ha dalla sua parte un giocatore come Juanito Gomez, che a 36 anni riesce a rendersi ancora protagonista dopo un’intera carriera fatta di successi e gol pesanti.
I successi a Verona e quei gol a Buffon
Se si parla di Juanito, è impossibile non fare riferimento alla sua storia d’amore con l’Hellas Verona, durata ben 8 anni – con una breve separazione di un anno e mezzo nelle prime stagioni. Dal 2008 al 2017 l’argentino ha accompagnato i gialloblù in ogni categoria, partendo dalla Lega Pro fino ad arrivare alla Serie A. I numeri migliori in Serie B, specialmente quando nell’annata 2011/12 mise a segno 14 gol e 9 assist, per poi portare l’Hellas alla promozione l’anno successivo.
Le gioie più grandi, però, sono arrivate nel massimo campionato italiano, quando Juanito seminava il panico con dribbling e giocate esplosive sui campi più caldi. Impossibile dimenticare quel tridente composto da lui, Iturbe e Luca Toni, che grazie agli assist dei due argentini fu in grado di realizzare 42 gol in due anni, arrivando a vincere il titolo di capocannoniere di Serie A nel 2015.
Ma Juanito non si è mai limitato esclusivamente a servire i compagni. Il vizio del gol l’ha sempre avuto. Lo sanno bene Buffon e tutti i tifosi della Juventus, che hanno dovuto fare i conti per due anni di fila con la sua vena realizzativa. 178 centimetri: non troppi, ma abbastanza per staccare di testa su Ogbonna e far esplodere il Bentegodi in quel lontano 2014, quando segnò la rete del definitivo 2-2. Stesso risultato e stessa sentenza l’anno successivo. In quel caso oltre a Ogbonna c’era anche Llorente a marcarlo, ma non bastò. E adesso, a distanza di 6 anni, continua a usare la testa per mettere il timbro sul campo.
Juanito Gomez, dalla matematica al Legnago
Che carriera incredibile quella di Juanito Gomez, specialmente se si pensa che da ragazzino voleva studiare Economia. Poi, arrivato in Italia a 19 anni in quel di Frosinone, i suoi piani sono cambiati. Un po’ meno sforzi con la matematica e più impegni pratici sul campo, sempre con l’umiltà di un ragazzo mai sopra le righe.
Alla fine la scelta è stata vincente. Il calcio è diventato la vita di Juanito, che in Italia ha lasciato ben marcata la sua impronta. Continua a farlo anche adesso in Serie C. L’anno scorso a Gubbio con 11 reti, adesso insieme al Legnago per traghettarli verso la salvezza – al momento sono all’ultimo posto – e togliersi soddisfazioni importanti, come il gol contro il Sudtirol. E chissà se è peggio fare i conti su un foglio di carta o con un portiere imbattibile come Poluzzi. Forse, in questo momento, l’argentino non tornerebbe indietro. D’altronde, i numeri del calcio non hanno bisogno di calcoli importanti, basta l’estro di un talento come Juanito Gomez.
A cura di Gabriele Ragnini