Il calcio come missione di vita, Martic: “Ora voglio il record di goal, non mi fermo qui”
Il centrocampista del Legnago è intervenuto ai microfoni de LaCasadiC.com tra ricordi di notti europee, presente e futuro.
Ci sono passioni che nascono spesso in modo spontaneo, diventano magari un lavoro e ti permettono di realizzare quei sogni gelosamente custoditi in un cassetto. Questa è un po’ la storia di Manuel Martic, centrocampista del Legnago, e del suo percorso nel mondo del calcio. Una strada costruita con sudore, fatica e, soprattutto, tanta determinazione: “Ho sempre saputo che avrei giocato a calcio, non ho mai avuto dubbi”, racconta a LaCasadiC.com.
Manuel parla croato e accanto a lui c’è una traduttrice che ci mette in contatto. In realtà, però, il trasporto delle sue parole è più forte e intenso di qualsiasi barriera linguistica, legami e passaggi di una vita trascorsa a inseguire un obiettivo. Le origini ci riportano però in famiglia o, più precisamente, a suo papà: “La persona che più mi ha spinto verso questo sport è stata proprio lui, mi accompagnava agli allenamenti e non si perdeva nemmeno una mia partita. Dai quattro fino ai quindici anni mi ha seguito assiduamente dandomi sempre tanti consigli. Senza la sua figura, probabilmente, non avrei seguito questa strada”.
E chissà, a questo punto, quale altra carriera avrebbe intrapreso: “Fin da piccolo ho sempre avuto le idee chiare, ho un diploma da carrozziere (ride, ndr) ma in realtà il calcio è sempre stata la mia prima e unica scelta di vita”. Genuino e deciso, senza mai voltarsi indietro.
Il presente lo vede invece protagonista in Serie C, esattamente nel girone B, ma con la stessa ambizione di sempre: “Ho desiderato fortemente questa avventura in Italia, e adesso punto a battere il mio record personale di goal. Sono davvero soddisfatto del mio percorso con il Legnago”. Certezze, ma forse ve lo avevo già anticipato.
Notti europee…e l’appuntamento che non ti aspetti
Ma riavvolgiamo un attimo il nastro, perché il primo incrocio tra Martic e l’Italia era già avvenuto qualche tempo prima. È il 27 ottobre 2022, in campo ci sono Helsinki e Roma e la competizione è l’Europa League: “Sono esperienze che porterò sempre dentro di me, giocare sfide europee e avere la possibilità di confrontarmi con grandi campioni è stato davvero incredibile. ” A fine gara, ovviamente, una foto con Jose Mourinho è quasi d’obbligo.
Qualche settimana prima, invece, il suo nome era finito sul tabellino dei marcatori nei preliminari di Champions League: “È stato uno dei goal più belli della mia vita, non lo dimenticherò mai e lo custodirò per sempre tra i grandi ricordi della mia carriera”. Notti speciali, incontri inaspettati, un magnifico viaggio pieno di emozioni. Con l’Italia sullo sfondo.
Tifo Modric, ma scelgo Manuel
Da buon centrocampista, intanto, l’idolo può essere soltanto uno, Luka Modric: “Da centrocampista, e tifoso della Croazia, dico ovviamente Modric. Ma in generale la principale fonte d’ispirazione è me stesso, grazie ai sacrifici che ho fatto durante questi anni e alla forza che ci ho messo nel raggiungere il mio obiettivo. Sono io il mio più grande motivatore”. Realtà, nuda e cruda, di un ragazzo che ha sempre creduto al suo sogno.
Poi è il tempo degli obiettivi: “Lo scorso anno ho realizzato quattro goal, ma io punto sempre a migliorare. Punto al massimo e in futuro non mi precludo nulla”. Fuori dal campo, invece: “Sono sempre una persona determinata e ambiziosa, amo nuotare o praticare comunque attività rilassanti per staccare un po’ dalle fatiche quotidiane”. Determinazione, lavoro e sacrificio, Manuel Martic ha già vissuto tante vite mentre, la prossima, attende nuovi sfondi da colorare. Nel calcio, per il calcio.