Lescano e il biancoceleste nel destino: “Calciatore grazie a mio nonno, allenatore di Maradona”
Si è raccontato ai nostri microfoni Facundo Lescano, punta centrale classe ’96 della Virtus Entella, attualmente quinta del girone B di Serie C. Chiavari ce l’aveva nel sangue, sin da quando con il Torino Primavera, proprio in questa città, vinse il campionato nel 2014/2015 trascinando la squadra grazie ai suoi 13 gol in 26 presenze. Dopo le giovanili tra il Genoa e i granata, le esperienze in giro per l’Italia e una breve parentesi nei Paesi Bassi, Lescano ha ritrovato la magia del gol anche con la Virtus Entella. “Era destino che fossi qui“, ci dice, perché tutto portava a questa scelta, anche i colori della maglia: “Il bianco e il celeste mi ricordano la mia Argentina. Avevo 9 anni quando arrivai in Italia, ma sono molto legato alle mie origini, le porto sempre nel cuore”. La passione per calcio per lui è questione di genetica, una tradizione tramandata dal nonno, grande campione conosciuto in tutto il Sudamerica.
Lescano: “Gioco grazie a mio nonno, leader del Boca Juniors”
Il nonno materno di Lescano, il terzino sinistro Silvio Marzolini, fu una vera e propria bandiera argentina. “Partecipò a due Mondiali con la maglia della Nazionale e collezionò oltre 450 presenze con il Boca Juniors, con il quale vinse 5 scudetti“. Ottenne anche un argento alla 29esima edizione della Copa América e un altro campionato con la sua squadra del cuore da allenatore. “È per me un grande orgoglio, in Argentina tutti lo conoscono. Tante volte anche su ESPN hanno fatto vedere qualche mio gol, non perché io sia famoso ma per quanto lo era lui. Molte persone dicono che mi basterebbe fare anche solo un pezzetto della sua carriera per diventare un grande campione“. Il suo grandioso successo calcistico ha fatto sì che la società del Boca Juniors lo omaggiasse con un riconoscimento speciale. “Nella Bombonera, tra le 10 statue con i più grandi calciatori di tutti i tempi, c’è anche la sua. Penso che non servano altre parole per descriverlo. Quel cimelio nel museo della squadra più grande del Sudamerica fa capire quanto fosse forte”. Tra le altre sculture figura anche quella di Diego Armando Maradona, che suo nonno ha conosciuto bene: “È stato suo allenatore e questo mi rende molto fiero. Purtroppo non l’ho mai visto giocare, ma per me rimane sempre il più grande di tutti i tempi“.
Lescano, il capocannoniere della Virtus Entella
Torniamo a Chiavari dopo questo viaggio in Sudamerica. Lescano è il calciatore biancoceleste più prolifico finora, con 5 reti e 1 assist in 13 appena presenze. Due dei suoi gol sono anche stati decisivi: contro il Modena su rigore, per la rete del 2-1, e contro il Grosseto per l’1-0, ha regalato alla sua squadra 6 dei 22 punti in classifica. Un vero leader degli ultimi metri di campo. “Fino a qualche anno fa mi adattavano, ora sono una punta centrale da area di rigore – racconta Lescano –. Sono generoso, mi piace anche far segnare la squadra, ma la cosa che si chiede ad un attaccante è fare gol”. Il modulo a rombo (4-3-1-2), il preferito da Gennaro Volpe, è anche quello in cui si trova più a suo agio. “Mi trovo molto bene quando giochiamo a due punte con un trequartista, con questo modulo si sviluppa di più il gioco al centro e mi esprimo al meglio, ma comunque mi adatto a tutte le esigenze dell’allenatore”.
Lescano: “Ci sono mancati dei punti. Oggi saremmo terzi”
Nella 15^ giornata di campionato, la Virtus Entella dovrà affrontare la Pistoiese. A dividere le due squadre 9 punti, 13 posizioni e obiettivi diversi. “Noi siamo partiti con un po’ di ritardo, ora stiamo recuperando, ma secondo me è mancata un po’ di fortuna. Ci sono sfuggiti almeno 2 o 3 punti, e con quelli oggi saremmo terzi”. La quinta posizione in classifica è frutto di 6 vittorie, 4 sconfitte e 4 pareggi e i biancocelesti non perdono dal 16 ottobre quando il Siena li beffò a 10’ dalla fine. Però Lescano, forte della tipica grinta sudamericana, ha come unico credo quello di ottenere dal duro lavoro le proprie soddisfazioni. “Bisogna continuare a fare i fatti, lavorare senza troppe parole e chiudere il 2021 con la maggior posizione in classifica. Poi, a maggio, vedremo dove saremo”. Intanto, Lescano si gode la sua Nazionale, fresca di qualificazione anticipata ai Mondiali: “L’Albiceleste è piena di campioni, si è visto con la Copa América. Vincerla in Brasile è stata una doppia goduria. Il mio idolo? Direi Messi, ma mi piace molto De Paul, è lui che secondo me ci sta facendo fare la differenza”.
Photo Credits: Virtus Entella
A cura di Lucia Arduini