Ah la Serie C, quel calcio che fa bene al paese e fa da scopritore di talenti che poi potrebbero diventare i nuovi Jorginho, Di Lorenzo, Toni, Grosso. Giusto per citarne alcuni. Campionato dei giovani, lì in quelle piazze dove far crescere i ragazzi è ciò che più conta vaga il viaggio de LaCasadiC. Oggi si ferma in Toscana, fermata di Pontedera per l’esattezza. Ad accoglierci c’è un classe 2001, si chiama Lorenzo Milani e di professione fa l’esterno sinistro. Già oltre 40 presenze in Serie C e tanta gavetta a soli 20 anni, mica male per uno che nella sua carriera ha già giocato in ben tre squadre della sua regione.
Se sei un giovane e aspirante calciatore tra i migliori settori giovanili d’Italia c’è sicuramente quello dell’Empoli: “L’Empoli ti insegna a prepararti mentalmente e fisicamente per fare la gavetta. Io sono stato in D e ora faccio la C a Pontedera”. Vivaio incredibile quello degli azzurri, poi ci racconta di un suo compagno dell’epoca: “Un esempio è Samuele Ricci, giocavamo assieme sin dall’inizio, ora lui fa la Serie A”. Timidissimo Lorenzo, poche parole ma tanta voglia di lavorare: “Il fatto di essere under mi ha aiutato ad improntarmi nella categoria. Poi è stato a me giocarmi le mie carte e guadagnarmi il posto da titolare”.
Gli anni della Primavera a Empoli sono speciali per Milani che viene chiamato ad allenarsi anche in prima squadra: “Ho avuto questo piacere e durante la settimana del torneo di Viareggio chiamavano qualche giovane ad allenarsi su. Mi impressionava Diego Farias. Attaccante forte e completo. Dal punto di vista tecnico e dall’approccio all’allenamento si vedeva che aveva voglia di emergere. Poi la davanti vedevo anche Ciccio Caputo, per me era un sogno”. Ci racconta poi un piccolo aneddoto su Marcel Buchel: “Arrivato lì in prima squadra, gli raccontai che gli chiesi la maglietta qualche anno prima. Lui poi da lì mi ha preso in simpatia e mi ha aiutato tantissimo”.
Avere a vent’anni un pò di esperienza in Serie C non è da tutti, ma Lorenzo ormai si muove quasi da veterano: “Pontedera per i giovani è un trampolino di lancio. In rosa siamo tanti under, mi trovo davvero bene. E’ già la seconda stagione e mi sono ambientato benissimo nella categoria. Quando entro in campo provo a riconfermare la fiducia che mi hanno dato”. Poi un passaggio su chi lo sta aiutando a crescere in questa esperienza: “Tutti mi danno una mano. Penso a Paolo Ropolo che ha un ruolo simile al mio o il capitano Andrea Caponi che mi ha trasmesso la voglia di giocare per questa maglia. Ho cercato di prendere spunto da ognuno di loro”. Un sogno il calcio per lui, che a proposito di sogni ci parla dei suoi idoli: “Mi è sempre piaciuto l’esterno che salta l’avversaria, da piccolo mi piaceva Ronaldinho, col passare del tempo Neymar”.
Cuore toscano e stile brasiliano. A voi Lorenzo Milani, un altro millenials verso i grandi del calcio.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
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