Dalla Lega Pro alla Premier League. Maltese. Lorenzo Trillò non ci ha pensato su due volte a fare le valigie e a salutare l’Italia per volare a giocare nel Floriana. Dalla Serie C alla Serie A del massimo campionato a Malta dove quattordici squadre giocano in soli tre stadi: il Nazional Stadium Ta’ Quali di Attard, dove disputa le sue partite anche la nazionale e sarà dunque impegnata l’Italia di Roberto Mancini il prossimo 26 marzo, nella seconda giornata del gruppo C per la qualificazione ai prossimi Europei; il Centenary Stadium di Attard e il Tony Bezzina Stadium di Paola.
Una realtà svelata a Lacasadic.com da Trillò che, contro i rumeni del Petroclub, lo scorso 7 e 14 luglio ha esordito pure in Conference League (0-0 all’andata, ko 1-0 al ritorno nel primo turno di qualificazione): “La trattativa è nata e si è chiusa nel giro di due giorni. Sono stato contattato dal mio agente Federico Andrenacci, che non smetterò mai di ringraziare: mi ha detto che c’era questa opportunità. Dopo un finale di stagione in crescendo con la Sambenedettese fino ai playoff nel 2021 ed il fallimento del club, mi sono infortunato e ho giocato dal febbraio a luglio 2022 con l’Alma Juventus Fano in Serie D. Ho ritrovato continuità (17 presenze e una rete, ndr), ma avevo bisogno di una nuova sfida”.
Venticinque anni, cresciuto nel settore giovanile del Frosinone (“che bello vederlo lassù in Serie B, non me lo aspettavo”), Trillò ha giocato nel Rieti conquistando la promozione in C ai playoff il 21 maggio 2017: a bersaglio in finale nel decisivo 4-1 contro L’Aquila. Dal Rieti passò alla Sambenedettese, ma ha disputato la prima delle sue 66 partite in Lega Pro (65 tra i gironi A e B una nei playoff) il 20 gennaio 2018 indossando la maglia dell’Arzachena.
Un’altra isola nel destino: “A Malta si vive molto bene, in pratica non fa mai davvero freddo come in Italia e, anche se l’isola è piccola, non manca davvero nulla per stare bene dai bambini agli anziani. Per quanto riguarda il calcio, invece, credevo che il livello fosse più basso, ma la Premier League maltese è un ottimo campionato. Molto fisico. Ovviamente non parliamo della Serie A italiana, ma ci sono cinque, sei squadre forti come squadre di Serie B o di vertice in Serie C. A Malta è amatissima la pallanuoto, che si gioca in tante piscine all’aperto, ma anche il calcio è, chiaramente, molto seguito”.
Non solo Trillò, c’è davvero tanta Italia a Malta: “Come tutti sapete dopo Mangia c’è Marcolini nel ruolo di ct della nazionale. Segue con attenzione tutte le partite, come è giusto che sia, ed è venuto a vedere anche un nostro allenamento. Vincenzo Potenza allena il Santa Lucia, Silvio Vella l’Hibernians, Giovanni Tedesco il Birkirkara e, ovviamente, c’è Gianluca Atzori. L’allenatore del Floriana. Il mio allenatore”.
Catania, Reggina, Sampdoria e Spezia, tra le altre, le squadre che l’ex difensore di Lodigiani, Torino, Ternana, Perugia, Reggina, Ravenna, Empoli e Palermo ha allenato in Italia. Nel 2020 ha chiuso un’esperienza all’Imolese e dal 2021 è sulla panchina del Floriana: “Con Atzori ho un splendido rapporto. Gli ho parlato prima di firmare. Vogliamo vincere con il Floriana e ci siamo andati vicini perdendo ai rigori la finale di Coppa nazionale. Siamo felici qui, tornare in Italia da protagonisti non è semplice, soprattutto per giocatori come me che in Lega Pro non sono più under, ma mai dire mai. Atzori è esigente, vuole vederci giocare un bel calcio e se vinciamo giocando male non si accontenta. La sua carriera è importante. Gli italiani vengono visti come una fonte di esperienza da cui attingere”.
E a proposito di maestri: “Montero a San Benedetto me lo aspettavo diverso. Mi aspettavo il Montero della ‘pigna‘ e, invece, è la persona più calma al mondo. Ovviamente se non lo fai arrabbiare. Altrimenti torna quello che ti aspetti”.
Due gol nelle ultime due partite, decisivo contro gli Zebbug Rangers, Trillò ha un compagno di squadra ex Teramo, un centrocampista centrale: “Lorenzo De Grazia. Data la sua presenza e quella di Atzori possiamo parlare in italiano nello spogliatoio. Perché va bene per l’inglese, ma il maltese… davvero complicato”.
Ma il filo diretto con l’Italia è garantito dai rapporti creati lungo il corso degli anni: “Mi sento con Gemignani all’Arzignano e Di Pasquale, che è al Foggia così come Rutjens che era con me al Floriana: fortissimo, un ragazzo serio che lavora ogni giorno per migliorarsi. Sono felice che stia facendo bene e spero che riesca a togliersi le soddisfazione che merita nei playoff”.
A cura di Marco Festa
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