Il Cagliari è tra le società più attive in questo inizio di calciomercato. La volontà è quella di regalare a Mazzarri dei rinforzi che possano aiutare la squadra a risollevarsi e uscire dalla zona retrocessione. Sono già due le operazioni in entrata per la società sarda, tutte relative al reparto difensivo: Lovato e Goldaniga. I due difensori hanno qualcosa in comune. Non solo il ruolo e il loro arrivo nella stessa sessione di mercato in Sardegna. Qualcosa che trova le sue radici nella loro storia. E per scoprirlo bisogna fare un salto nel passato. E se si riavvolge il nastro e si osservano quelle che sono state le loro carriere, ci si accorge di come per entrambi la Serie C sia stata una realtà fondamentale per la loro crescita. Un trampolino di lancio per il loro futuro.
Matteo Lovato, classe 2000, inizia nel Canossa, dove gioca dai 6 ai 9 anni. E già al tempo era un leader della reparto difensivo, come raccontò Mauro Gallo, responsabile tecnico della società: “Faceva reparto da solo, era tosto. Vinceva tutti i contrasti. E i suoi movimenti di allora li riconosco anche ora che è in Serie A. Il Padova lo voleva già nel suo settore giovanile a 8 anni. Il ragazzo però all’inizio non voleva lasciare il sui mondo e ha fatto un altro anno da noi con i 1999”. Poi il trasferimento al Padova: “L’ho inseguito per due anni senza sosta. Lo volevo a tutti i costi nel nostro vivaio. Era un guerriero. Teneva i ragazzi più grandi di lui con facilità estrema e non li faceva passare”, rivelò Giorgio Molon, il responsabile del settore giovanile del Padova di allora. Anni nel settore giovanile dei veneti, una parentesi nel Genoa, e poi l’ingresso nel mondo dei grandi: la Serie C con il Padova. L’esordio, partendo da titolare, è nella vittoria contro la Virtus Verona il 25 agosto 2019. Con Sullo in panchina diventa così titolare inamovibile in Serie C, anche se spesso giocava fuori posizione: terzino.
A metà stagione la chiamata dell’Hellas Verona. Il debutto in Serie A nel luglio successivo. Contro l’Atalanta. Il destino. Prestazioni e crescita esponenziale sotto la guida del maestro Juric. Poi l’arrivo a Bergamo e ora il prestito a Cagliari, primo colpo del mercato invernale. Una storia ancora tutta da scrivere. Una storia con un’origine ben precisa: la Serie C.
L’altro nome è quello di Edoardo Goldaniga. Il difensore è ormai un ospite abituale della Serie A, essendo giunto al settimo anno nella massima categoria. Ma con la C c’è un rapporto particolare. E presto scopriremo il perché. Goldaniga, classe 1993, cresce nel Pizzighettone, con cui esordisce in Serie D nel 2010. Dopo due stagioni da titolare viene notato e acquistato dal Palermo, con cui però non colleziona alcuna presenza. I prestiti al Pisa, in Serie C, e al Perugia in B. Poi il ritorno in Sicilia l’esordio in Serie A. Sassuolo, Frosinone, Genoa, ancora Sassuolo e ora l’arrivo a Cagliari.
Ma torniamo al 2013. L’anno in cui Edoardo Goldaniga arriva a Pisa. Quelle precedenti, sono state stagioni complicate. A Palermo, infatti, non riesce a esordire. Arriva dunque in Toscana. Pisa, per Goldaniga, rappresenta il riscatto. La realtà in cui rilanciarsi. Sono più di 30 le presenze collezionate in Serie C. Con i nerazzurri raggiunge i playoff, ma vengono poi eliminati in semifinale. Ma quello con Pisa è un legame che va oltre il campo. Un legame fatto di affetto e amore, come dimostrano alcuni post social dello stesso giocatore. Un esempio quello fatto per la promozione dei toscani in B. O, ancora, lo striscione che i tifosi gli dedicarono per la morte del padre. Per Goldaniga Pisa e la Serie C hanno rappresentato e rappresentano tutto questo.
A cura di Nicolò Franceschin
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