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Luca Baldassin, dal “segreto” rubato a Zielinski ai consigli di Sorrentino, una carriera veloce come una Ferrari

Avete presente quegli artigiani che si chiamano quando si devono fare dei lavoretti manuali di vario genere nelle case o negli uffici? I cosiddetti “tuttofare”? Ecco immaginate che ad aver bisogno di un “tuttofare” sia un allenatore di calcio. Magari Andrea Dossena, allenatore dell’A.C. Renate. Non avrebbe dubbi: sceglierebbe Luca Baldassin.

Il calcio nel segno della Ferrari

Nella vita bisogna sapersi adattare. La vita non ti regala nulla. Sapersi reinventare è un’arte. Ne è consapevole anche Luca Baldassin, centrocampista o esterno di attacco, ma anche un po’ centrale di difesa o anche attaccante, quando ce n’è bisogno. Baldassin è un calciatore che ha calpestato quasi tutte le zone del campo. Anzi, è proprio il caso di dire tutte. Pozza di fango e voglia di volare. Inizia così la storia d’amore tra Luca e il calcio. Il primo approccio avviene con il pallone tra le mani, giocando in porta. Tuttavia, l’esperienza tra i pali non durerà molto. Il ragazzo vuole correre, sfrecciare velocemente sulle fasce. Quella stessa velocità che è diventata la sua passione e che è per lui fonte di ispirazione. La Ferrari. La Rossa di Maranello accompagna l’ex Padova e Lumezzane fin da bambino quando con il padre frequentava autoraduni ed iniziava a sporcarsi le mani tra i motori. Le passioni e gli amori, si sa, non vengono mai da soli. C’è sempre qualcosa che ti spinge a provare. In famiglia il pallone era il centro dei discorsi. Così, inizia a giocare nelle squadre locali fino a quando a 16 anni entra nel settore giovanile dell’Udinese.

L’esperienza all’Udinese e l’amicizia con Zielinski

Il vivaio dell’Udinese è sempre stata una fucina di giovani talenti arrivati, in seguito, nei più grandi club europei. Lo sa anche Luca Baldassin, che ripensando ai suoi trascorsi in Friuli non nasconde la sua infinita gratitudine e stima per la società e per tutte le persone che lo hanno cresciuto. L’esperienza di Udine segna profondamente il suo processo di maturazione e crescita. Impara i valori dello sport. Spirito di sacrificio, dedizione, lealtà e umiltà. È lo stesso giocatore a definire l’Udinese “un’isola felice della Serie A”. Ma il calcio è fatto anche di rapporti umani. Nello spogliatoio della Primavera dell’Udinese conosce giovani promesse del calibro di Ivan Provedel e Piotr Zielinski, proprio da quest’ultimo osserva l’arte di saper gestire le chiavi del campo. È con questi compagni che nel 2012 riceve la chiamata in prima squadra. E’ l’Udinese di Handanovic, Danilo, Domizzi, Pinzi, Isla, Asamoah e Totò Di Natale. Giocatori dai quali impara il valore della mentalità, della foga agonistica e dell’umiltà.

Il calcio professionistico, il Chievo, Sorrentino e la Roma

Nel 2013 arriva l’esordio tra i professionisti con la maglia giallorossa del Poggibonsi in Serie C. Giallo e rosso, due colori non casuali. Luca, infatti, come il padre, è un grande tifoso della Roma. Non c’è storia, la “Magica” è uno stile di vita, un’istituzione nella famiglia Baldassin. Giallo e rosso, due colori che vanno di pari passo con la carriera del ragazzo. Come la Ferrari. Giallo è anche uno dei colori del Chievo. Quel Chievo che ha creduto in lui fino a portarlo in prima squadra per confrontarsi con giocatori come Pellisier, Meggiorini e Stefano Sorrentino. Quest’ultimo per Baldassin rappresenta un modello al quale ispirarsi. Un capitano che lo mette subito a suo agio, che lo aiuta nella crescita cercando di sopire le paure di un giovanotto catapultato nel calcio dei campioni. Baldassin però conosce sé stesso. La sua carriera è come una partita di tennis. Tutto dipende da lui, non esiste una squadra. Come per il suo idolo Rafa Nadal. Lo spagnolo da solo sulla terra rossa del Roland Garros, Baldassin con le sue doti sull’erba del campo da calcio.   

Luca Baldassin, un factotum al servizio del Renate

Da ogni campione che incontra riesce a rubare qualche segreto. Spunti che lo rendono oggi un veterano della Serie C. A Viterbo trascorre la sua stagione più prolifica. 35 partite, 6 gol e il primo trofeo da professionista. Nella stagione 2018-2019, infatti, con la maglia dei laziali, vince, da protagonista la Coppa Italia di categoria. Centrale, mediano, esterno di attacco, terzino. In giallonero le prova tutte. Ma Luca va veloce. Come una Ferrari. Dopo un pit stop sul Lago di Garda con la maglia della FeralpiSalò spinge l’acceleratore e arriva a Catanzaro. Giallorosso, un’altra volta. 31 presenze e un gol. Neanche il tempo di cambiare le gomme che si riparte. Destinazione Brianza per correre sul manto verde dello Stadio Città di Meda. Sin qui ha già messo a segno 5 gol e non vuole fermarsi. Il gol contro il Piacenza? Un segreto rubato in età giovanile ad un amico che oggi è uno dei centrocampisti più prolifici della Serie A. L’arte dell’inserimento. Rubata proprio quel Piotr Zielinski con cui ha condiviso momenti di gioia e spensieratezza in una Udinese che lo ha reso quello che è oggi. Un vero “tuttofare” che corre come una Ferrari.

Luca Baldassin, un factotum al servizio del Renate.

A cura di Alvise Gualtieri

Alvise Gualtieri

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