Grandi sorrisi, battute e tanto orgoglio. La prima conferenza stampa pre-partita dal ritorno di Cristiano Lucarelli sulla panchina del Catania va così. In vista della sfida con la Turris, il sostituto di Tabbiani vuole dimostrare di poter già rigenerare la squadra dal punto di vista mentale: “Ho parlato con la squadra e con molti dei giocatori individualmente. Sono tutti partecipi, hanno mostrato la voglia di risolvere questa situazione. Ho visto entusiasmo, partecipazione e voglia di fare. Per la settimana sono soddisfatto. Domani c’è la prova sul campo. Da quella mi aspetto sul piano emotivo un atteggiamento diverso. Su quello tattico i giorni sono stati troppo pochi”.
Per Lucarelli quello di questa stagione rappresenta il terzo mandato sulla panchina del Catania, dopo quelli nelle stagioni 2017/18 e 2019/20: “Non so che numero di presenze a Catania raggiungerò con la partita di domani. Mi ha emozionato ogni gara in cui mi sono seduto su questa panchina. Il fatto che domani sia l’esordio, sicuramente dà qualcosa in più. Ma quando sono stato allenatore mi sono sempre emozionato, in ogni partita. Senza togliere nulla a nessuno, posso solo ringraziare la vecchia società che mi ha permesso di allenare a Catania per ben due volte. Le prime due esperienze erano condizionate da una situazione economica che pesava, eravamo impegnati a 360° dentro e fuori dal campo. Adesso lo scenario è diverso, parlo spesso con il vicepresidente Grella… una full immersion nell’ambiente rossazzurro. Sono due modi differenti di vivere la quotidianità, tutte le volte che sono venuto a Catania mi sono sentito una persona diversa“.
E come varierà tatticamente l’interpretazione al gioco di Cosimo Chiricò? “Cambiare posizione a Chiricò dopo 12-13 anni di carriera diventa complicato. La sua mattonella l’ha individuata già da tempo. Poi non ho avuto così tanto tempo per preparare qualcosa di totalmente diverso. Ho parlato anche con lui. Mi aspetto delle cose diverse rispetto a quelle che ho visto fare nelle ultime partite. E non solo per colpa sua. La squadra ha trovato rifugio mentale nello scaricare la patata bollente a lui, che va elogiato per essersi preso sul groppone questa situazione difficile. Non ha buttato la palla avvelenata su qualcun altro. Ha cercato di trascinare. Gli ho chiesto di non abbandonare il suo modo di giocare, ma di mischiare alcune giocate nella partita”.
Tempo di analisi sulla Turris, prossima avversaria, e sull’allenatore Bruno Caneo, il cui futuro sulla panchina dei campani potrebbe passare dalla partita del Massimino. “Per le partite che abbiamo visto, le ultime 4-5, l’atteggiamento è molto offensivo e spregiudicato. Sembrano non aver subito da un punto di vista mentale il filotto di sconfitte. La squadra mi sembra propositiva, ti viene a prendere alta. L’allenatore ha idee molto chiare, vicine a quelle di Gasperini con un pressing a tutto campo. La squadra ha fatto una partenza importante, è stata prima in classifica e ha vinto su campi difficili, giocando bene a calcio. Sarà una partita scoppiettante”.
E quali saranno le novità del Catania di Lucarelli? “Sarò chiamato a dare undici giocatori che scenderanno in campo, ma le mie scelte saranno condizionate da quello che è stato il Catania fino ad oggi. Cercherò di mettere qualcosa di mio, ma i giorni non sono stati tantissimi per stravolgere tutto. Io non ho mai guardato la carta d’identità. Lo sanno qui e a Terni, dove giocavo con i 2004 e i 2005 titolari in campo. Voglio creare una sana competizione in ogni ruolo. Dalle mie parti si dice ‘chi ce l’ha più lungo, se lo tiri’.
Con la Turris ci sarà di nuovo Di Carmine, ma non solo… “Anche Deli torna a disposizione, poi faremo le dovute valutazioni per capire come e quanto. A volte i risultati fanno sembrare una squadra più brutta di quella che è. Le risposte sono state in linea con quello che mi aspettavo. Se riusciremo a lavorare, cercando di ottenere un filotto di risultati positivi da qui a gennaio, avremo buoni riscontri”.
Spazio a qualche parola su quelli che sono gli allenamenti del Catania: “Il calcio camminato non mi è mai piaciuto. Abbiamo lavorato molto sulla condizione atletica, che però non puoi ribaltare in pochi giorni. Mi aspetto di vedere qualcosa nell’interpretazione della partita e dell’intensità. Abbiamo cinque cambi e dovremo sparare quello che possiamo”.
E poi un’analisi sulle situazioni di due giocatori in particolare: “Castellini e Bocic mi hanno dato delle ottime sensazioni, il Catania ha la necessità di creare una struttura forte all’interno dello spogliatoio. Fin quando sarò qui cercherò di formare uno zoccolo duro di 4-5 giocatori che possano fare da guida a tutti gli altri all’interno dell’organico. In un percorso intrapreso da un calciatore ci sono più delusioni che gioie, adesso al Catania serve una struttura solida dal punto di vista mentale e tecno-tattica“.
Ed ecco poi spiegato il significato di “guerriero“: “Quando indico il termine ‘guerriero’, intendo dire che sono persone pronte a tutto per vincere le partite. Con la voglia di non mollare mai e di poter ribaltare tutto anche al 95′. Quello significa essere ‘guerriero sportivo’, non chi vuole fare a cazzotti, ma chi farà di tutto per risolvere questa situazione“.
Interrogato su quale sarà il punto di forza del Catania tra difesa e attacco, Lucarelli ha risposto così: “Il problema non è tecnico-tattico. Bisogna sbloccarsi dal punto di vista psicologico. Una squadra deve saper fare entrambe le cose: attaccare in un modo e difendere in un altro. La mia squadra deve essere camaleontica. Io qui ho usato tutti i moduli tranne il 4-3-1-2″.
Spazio poi a un altro commento su un singolo: “Marsura? È da categoria superiore. Ho parlato con lui a lungo e ha avuto problematiche personali che non gli hanno permesso di essere disponibile”.
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