C’è anche un pizzico di Serie C nel Mondiale in Qatar. Perché oggi, 2 dicembre, l’Uruguay di Lucas Torreira, ex Pescara, scende in campo contro il Ghana per giocarsi il passaggio del turno. Il giocatore, cresciuto nelle giovanili degli abruzzesi, ne ha fatta di strada arrivando fino in nazionale e indossando maglie di peso come quelle di Arsenal e Atletico Madrid. Ai microfoni de LacasadiC, Giorgio Repetto, di fatto chi lo ha scoperto e portato in Italia, ha raccontato l’operazione di mercato e non solo.
Intercettato ai nostri microfoni, Repetto ricorda come andarono le cose nel Natale del 2013: “Torreira arriva in Italia tramite il Montevideo Wonderers, sua squadra di appartenenza. Viene visionato per circa un anno da Roberto Druda che lo porta a Pescara insieme ad altri 4/5 ragazzi. Il settore giovanile non è colpito da Torreira, ecco perché chiede a me di andare a vederlo in una partita a Vasto. Mi bastano 10 minuti. Osservo i movimenti, l’atteggiamento in campo e chiamo il presidente Sebastiani. Gli dico che questo ragazzo è forte e che se vuole prenderlo deve sbrigarsi perché il giorno dopo sarebbe tornato in Uruguay. Quell’aereo non lo prenderà mai“.
Con il Pescara anni che spesso lo stesso Torreira ha definito incancellabili. Ma non tutto, all’inizio della sua avventura, andò per il verso giusto: “Non ci furono esitazioni da parte di Torreira nell’accettare il Pescara. Era contento di venire qui. I primi 6 mesi ha avuto difficoltà di ambientamento, ma con l’arrivo di Oddo è stato messo davanti alla difesa e ha fatto partite incredibili fino alla finale playoff col Bologna“.
28 presenze in maglia Pescara e tre gol messi a segno per lui nella sua prima parentesi italiana. Poi la chiamata della Sampdoria e una trattativa che partì a mezzanotte, in auto: “Una volta in pianta stabile in prima squadra, ovviamente diversi club iniziarono a prendere informazioni. Ricordo che un giorno, era circa mezzanotte, squillò il telefono. Dall’altro lato della cornetta c’erano De Giorgis, tra l’altro mio amico, e l’avvocato Romei della Sampdoria. Ero in macchina e di fatto partì la trattativa. Poi ovviamente furono i due presidenti a mettersi d’accordo per la sua cessione”.
“A Pescara ho portato lui, Verratti e altri giocatori che adesso nemmeno ricordo più. Sarà l’età (ride, ndr ). Non sento quasi nessuno, ma non è un problema. Ognuno è fatto a modo proprio“.
A cura di Giulia Loglisci
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