Sospesa perché incinta: “Mi è stato detto di restituire tutto”
La calciatrice Alice Pignagnoli, portiere della Lucchese in Serie C femminile, è stata sospesa dalla squadra perchè incinta. A rivelarlo è lei stessa, in un’intervista rilasciata a La Repubblica. La calciatrice ha scoperto di aspettare un bambino a metà ottobre e lo ha comunicato alla società, che ha deciso di escluderla dalla prima squadra. In un primo momento le è stato chiesto di restituite il materiale sportivo e, successivamente di liberare il suo posto letto. L’atleta è già madre di una bambina, partorita durante la sua permanenza al Cesena. Nel corso della carriera, Pignaroli ha difeso la porta di Reggiana, Cesena, Milan e Torres, vincendo anche uno Scudetto e una Supercoppa italiana.
Lucchese, Pignagnoli: “Il rispetto della dignità umana non si deve dimenticare”
Nel corso dell’intervista rilasciata a La Repubblica, Alice Pignagnoli ha raccontato la vicenda che ha coinvolto lei e la Lucchese: “Mi sono sentita come roba da buttare. Il mister e le ragazze sono state fantastiche, la società invece mi ha detto che non mi avrebbe più pagato e mi ha escluso dalla squadra. Mi hanno chiesto di restituire le mie cose e di liberare il mio letto, sbattendomi fuori. Ho giocato con loro per due mesi facendo la mia parte, se era necessario escludermi potevano almeno dire qualcosa. Il rispetto della dignità umana non si deve dimenticare. Adesso sto lavorando per restare in forma e poi mi rimetterò in campo“.
“Quando successe a Cesena mi hanno trattato come un essere umano”
Proseguendo, la calciatrice ha raccontato di quanto successo a Cesena durante la sua prima gravidanza, quando la società seguì un comportamento diverso: “Anche li ero arrivata da due mesi, ma la società mi trattò da essere umano. Mi hanno detto che per loro ero importante e che potevo continuare a restare vicino la squadra. Hanno strappato il contratto, poichè ai tempi era prevista la risoluzione in caso di gravidanza, però mi hanno corrisposto il rimborso spese per stare con le mie compagne. E’ stato un gesto importantissimo per me, mi sentivo parte di un qualcosa“.