Mastalli e il rossonero nel destino: l’esordio a San Siro e il legame con Inzaghi. La sua storia
Nel match giocato sabato scorso allo Stadio Porta Elisa, la Lucchese ha battuto il Rimini per 2-1, agguantandolo anche a 7 punti in classifica. Tutto ciò anche grazie alla rete decisiva, arrivata allo scadere del primo tempo, realizzata da Alessandro Mastalli. Il passato al Milan, figlio d’arte e l’esperienza all’estero alla ricerca della sua oasi felice. Il destino è un filo rosso e nero che unisce la sua prima esperienza al presente. Un cognome già noto agli appassionati del calcio italiano.
Di padre in figlio
Alessandro è figlio di un’altra conoscenza del calcio italiano, Ennio Mastalli. Anche lui centrocampista, ha debuttato con la maglia del Livorno in Serie C, segnando anche una rete. Non male come esordio. Non uno dei più brutti neanche quello del figlio Alessandro in Serie A, avvenuto il 24 maggio 2015 con la maglia del Milan.
I 15 minuti probabilmente più emozionanti della carriera, quelli concessi a lui da Inzaghi in un Milan-Torino di quell’anno. “Un ricordo indimenticabile che rimarrà impresso per tutta la mia vita“, scriverà sul suo profilo Instagram, con una foto che lo immortala pronto a scendere in campo. Il volto è sorridente, sereno, sembra quasi che non stia facendo il suo esordio nella Scala del calcio. Esordio che lo lega a Filippo Inzaghi, suo allenatore in Primavera e che in prima squadra gli ha concesso i primi minuti in Serie A. “Averlo come allenatore è stata una grande fortuna” ha ribadito a più riprese Mastalli nelle sue interviste.
Il rapporto con Zeman e i due colori nel destino di Mastalli
Dopo aver esordito con la maglia del Milan, Mastalli è andato brevemente in prestito al Lugano, allenato da un allenatore di grande esperienza come Zdenek Zeman. In un’intervista a Sky Sport di qualche anno fa il centrocampista racconta di quell’anno: “Mi accorgo subito che qualcosa non va già dal colloquio con il presidente che ammette di non conoscermi. Dopo che non gioco un po’ di partite, parlo apertamente con Zeman che dice di non ritenermi un giocatore di movimento e che avrei faticato anche in Serie C“. Parole forti. Poi però Mastalli si stabilizza dal 2016 al 2021 a Castellamare di Stabia, dove diventerà anche capitano.
Sempre in quell’intervista racconta: “Sono cresciuto con l’idea che finché ero nelle giovanili non potevo essere valutato come giocatore perché il calcio vero è un altro e così quando sono diventato il capitano della Juve Stabia avevo capito di aver raggiunto un traguardo importante, anche grazie agli insegnamenti di mio padre”. A Castellamare contribuirà alla promozione in Serie B del 2019, dove però collezionerà soltanto 4 presenze a causa di un infortunio. In seguito all’avventura all’Avellino, il centrocampista, nato a Bologna, sta indossando un’altra maglia rossonera dopo quella milanese, quella della Lucchese. Due colori nel destino di Mastalli, il rosso e il nero che si legano in questa nuova avventura a Lucca. Dopo aver segnato già un gol decisivo alla quarta giornata, Mastalli è pronto a continuare a dare tutta la sua esperienza alla squadra di Ivan Maraia.
A cura di Filippo Saloni