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Incredibile Lucchese, un ristorante paga la trasferta della squadra. Gorgone: “Ci hanno lasciati soli”

La Lucchese in campo - Credits: Lucchese 1905

La Lucchese in campo - Credits: Lucchese 1905

Continua la crisi della squadra toscana, che per raggiungere Sestri viaggerà grazie al contributo di un ristorante.

Scongiurato il rischio (sui generis a questi livelli) di raggiungere lo stadio per giocare in auto da parte dei calciatori, anche se la soluzione trovata in casa Lucchese ha comunque del clamoroso.

La squadra di Gorgone, impegnata a Sestri nel prossimo turno di campionato, viaggerà in bus sì, ma grazie al contributo di 900 euro da parte di un ristorante locale date le difficoltà economiche della squadra che, di giorno in girono, si accentuano sempre di più scatenando polemiche.

Tra contestazioni e clima teso, la Lucchese è chiamata a un rush finale per la salvezza punto a punto con le dirette avversarie. E di certo, la situazione di incertezza perenne che si vive da settimane non aiuta.

In un’intervista concessa ai colleghi de Il Tirreno, l’allenatore Gorgone ha commentato così.

Gorgone: “Clima di incertezza iniziato a novembre”

Questi alcuni dei passaggi fondamentali dell’allenatore: Longo, Sampietro, la Sanbabila, la SLT ci hanno lasciato soli. In questo balletto durato un mese non hanno messo un euro e nessuno mi ha più risposto al telefono. La nostra situazione rischia di diventare insostenibile. Voglio essere chiaro in modo che non vi siano fraintendimenti. Sino a quando il presidente Bulgarella con la sua esuberanza e la sua positività ci è stato vicino non abbiamo mai avuto alcun sentore negativo. E lo dimostra il pagamento puntuale degli emolumenti. Bulgarella è stato presente sino alla trasferta di Ferrara poi i problemi di salute lo hanno progressivamente allontanato. Guardi, sono convinto al 100% che se le condizioni di salute del patron fossero state quelle dell’anno precedente la Lucchese non si troverebbe nella situazione odierna. Invece dalla sua “uscita” si sono moltiplicate le opacità.

Il clima di incertezza e precarietà è cominciato a novembre quando è apparso il broker italo-canadese Paul Scenna e si è capito che la Lucchese era in vendita. Era stato anche fissato un prezzo, erano andati dal notaio, sembrava cosa fatta. Da quel tentativo si è generato in tutti noi il dubbio su quello che poteva succedere nei mesi a seguire dopo che neanche quella trattativa era andata in porto”.

Giorgio Gorgone in conferenza stampa / cdc / www.lacasadic.com
Giorgio Gorgone in conferenza stampa / cdc / www.lacasadic.com

“Chiedo a tutti di starci vicino”

E ancora: “Dopo quel mancato passaggio di proprietà ho pensato che l’amministratore delegato cercasse imprenditori più solidi per proseguire la strada tracciata da Bulgarella. Sapevamo che c’erano colloqui con gruppi e imprese anche toscane di un certo spessore. E quando abbiamo saputo del passaggio di proprietà eravamo convinti che si trattasse di persone solvibili. E anche dopo il passaggio da Sanbabila ai commercialisti romani avevamo pensato che quella cessione immediata fosse propedeutica all’ingresso di capitali in grado di adempiere alle obbligazioni del 16 febbraio (stipendi e contributi). Invece non c’è mai stato un incontro tra Sampietro e Bui e la squadra. Con l’ingresso della società dei commercialisti, che non hanno garantito la continuità gestionale, e le contestuali dimissioni del presidente Longo e della componente tecnica, ho capito che i soldi non sarebbero stati versati anche se in cuor mio ci ho sperato sino a lunedì sera.

Ai lucchesi, alle istituzioni e agli sportivi chiedo soltanto un sostegno morale, di incitare e incoraggiare questi ragazzi che lavorano senza percepire uno stipendio e devono far fronte agli impegni economici quotidiani (mutui, bollette, rate ecc.). E ringrazio tutti in anticipo per la vicinanza che ho avvertito, già dalla partita contro il Perugia. Noi andremo avanti sino a quando sarà possibile comportandoci da professionisti seri quali siamo per dimostrare attraverso i fatti di quale pasta siamo fatti a dispetto di altre persone che invece giocano sulla pelle della gente”.