Ludovici: “AlbinoLeffe eccellenza assoluta. Lavoriamo per dare sostenibilità ai club”
Da poco meno di quarantott’ore è stato inaugurato il primo stadio di proprietà in Serie C. L’AlbinoLeffe Stadium di Zanica, tenuto a battesimo dalla gara contro la Pro Patria pareggiata per 1-1. Un gioiellino all’avanguardia, fonte viva di speranza per il futuro. Un futuro tutto da scrivere, sotto lo sguardo della governance della Lega Pro. Pronta a dettare i ritmi di una sinfonia, proiettata verso il futuro. LaCasaDiC quest’oggi fa tappa nella grande casa della Serie C: la casa della Lega Pro. Luigi Ludovici, vice presidente della Lega Pro, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare del progetto PNRR, ma anche della lieta sorpresa AlbinoLeffe. Prima società di Serie C della storia, ad avere uno stadio di proprietà. Soltanto la sesta in Italia, dopo grandi squadre come Juventus, Atalanta e Sassuolo.
Obiettivi della Lega Pro e le motivazioni per il futuro
“L’obiettivo principale è quello della sostenibilità economico finanziaria. E’ un argomento che va declinato ad ampio spettro. Sia con riferimento ai club, ma anche al campionato, alle infrastrutture e agli eventi. E’ un tema che deve diventare di patrimonio comune per tutto il paese. Bisogna far attenzione anche alle parole dette da Draghi in questi giorni, su una rifondazione del Paese tenendo d’occhio la sostenibilità. Quello fatto dell’AlbinoLeffe comprende a pieno il concetto di infrastrutture: c’è uno Stadio che è inserito all’interno del Centro Sportivo. Quest’ultime sono un asset fondamentale per le società”.
“L’AlbinoLeffe dimostra di aver studiato con attenzione quali sono gli interventi su cui lavorare. Hanno puntato, in questo caso, sulla valorizzazione di un’area territoriale che si configura anche come un intervento di rigenerazione urbana. Parliamo di una città come Bergamo, dove c’è una squadra importante come l’Atalanta che ha creato un asset fondamentale per la società. L’AlbinoLeffe ha fatto una scelta intelligente. Noi cerchiamo di portare avanti un progetto che coinvolga tutte le realtà interessate di Serie C. Ogni singolo club, ogni singolo investitore, deve lavorare ad un progetto a misura delle proprie necessità e possibilità. Hanno fatto un investimento autonomo, noi puntiamo anche a delle operazioni di partenariato pubblico-privato, loro sono stati degli antesignani sotto questo punto di vista. Ora, rispetto a quando partirono, si può usufruire del PNRR. L’investimento a carico del pubblico può combinarsi con le risorse messe a disposizione dall’UE, combinante con quelle dei privati. Ma dipende sempre dalle potenzialità dell’intervento da parte del privati”.
Inclusione e Coesione, il punto di partenza del progetto AlbinoLeffe
“Se noi esaminiamo attentamente il PNRR, questa è la misura numero 5. All’interno di essa c’è quella quota minima di risorse economiche per gli impianti sportivi, parliamo di 700 milioni di euro e 300 milioni per le palestra scolastiche estremamente legate allo sport. Quello che noi abbiamo visto, è che ci sono molte più risorse a disposizione se si pensa ad un progetto integrato di transizione ecologica, innovazione digitale e mobilità sostenibile. Ma anche della rigenerazione urbana. Se si riesce a fare un concept dell’intervento che prevede la possibilità di dotare l’impianto anche di più funzioni che possano soddisfare esigenze sociali e del territorio, allora le risorse del PNRR posso aumentare, non parleremmo più di centinaia di milioni, ma di decine di miliardi. Questa è l’operazione che cerchiamo di suggerire“.
“Posso solo fare i complimenti al presidente Andreoletti. So che a suo tempo si confrontò col presidente Ghirelli. Questa è un’iniziativa prettamente privata, portata avanti con lungimiranza. Se si investe bene nelle infrastrutture sportive, questo genera un ritorno importante. Recentemente ho parlato con i nostri esperti che hanno visto lo stadio di Zanica. Sono stato informato che si tratta di un manto erboso di eccellenza assoluta, che ha nulla da invidiare ai campi internazionali. E’ un valore importante che va ben al di là dei nostri confini”.
Intervista a cura di Francesco Marra Cutrupi.