Sequestro preventivo per Luigi Fresco e per la sua Virtus Verona. A finire sotto sequestro 12 milioni di euro di proprietà del presidente della società scaligera, nell’ambito di alcune indagini portate avanti dal Tribunale di Verona e dal Sostituto Procuratore Maria Diletta Schiaffino.
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. In queste ore i Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito il sequestro dopo lunghe indagini portate avanti nel corso degli ultimi anni, con Fresco che risulterebbe indagato per una truffa consumatasi tra il 2016 ed il 2018 nell’ambito dell’accoglienza e dell’assistenza di 700 migranti. Inoltre, sarebbe emersa anche una accusa per truffa aggravata nei confronti della Prefettura di Verona, falsità ideologica in atto pubblico e turbata libertà degli incanti.
Sulla questione la Virtus Verona si è espressa con un comunicato sul suo sito ufficiale: “La Virtus Verona, in merito alla notizia circolata in queste ore, intende chiarire come l’oggetto dell’indagine da parte della Magistratura riguardi una società diversa e che opera in maniera autonoma rispetto alla componente calcistica. Ci preme sottolineare come la società Virtus Verona militante nel campionato di serie C sia estranea alla vicenda e non sia stata attinta da alcun provvedimento giudiziario. Le uniche attenzioni di squadra, staff tecnico e dirigenti sono rivolte alla preparazione della partita contro il Trento in programma domenica allo stadio Gavagnin Nocini“.
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