Maiello è sempre più al centro del Bari: così ha convinto Mignani
In poco più di un mese si è preso le chiavi del centrocampo del Bari: ritratto di Raffaele Maiello. Nella squadra di Michele Mignani che insegue la promozione con un +7 sul Catanzaro, più diretto inseguitore nel girone C di Serie C, ci sono anche i polmoni e il fosforo di un giocatore che a fine gennaio ha accettato di salutare la Serie B e un background fatto di oltre 300 partite nelle categorie superiori. Lo ha fatto accettando il progetto Bari, in prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione: formula che fa al caso di chi non ha paura delle sfide.
Maiello e il Bari: l’intuizione di Polito e Mignani
“Pensavo a Maiello da diverso tempo – ammise il ds biancorosso Polito al momento dell’arrivo del centrocampista – ma acquistarlo qualche mese fa era difficile. Ho lavorato per garantire all’allenatore un rinforzo in più”. Che Mignani ha identificato e voluto, tanto da “rischiare” per l’inserimento di Maiello il ritorno di Maita, che da play, aveva convinto, come mezzala. “Sono due giocatori forti, bravi e seri, sanno stare dovunque” è stato il mantra ribadito dall’allenatore biancorosso in più occasioni. Anche quando Maiello aveva avuto minime difficoltà nell’inserimento. Più che lecite quando a 14 giorni dal tuo arrivo in squadra giochi quattro partite: all’ex Frosinone è successo. Firma il 28 gennaio, in campo il 30 a Pagani e di lì al 12 febbraio contro Monterosi, Messina e Monopoli. Al Veneziani lo ferma un trauma toracico, che lo tiene ai box per due partite. Dal ritorno in campo contro il Picerno, a Bari si è visto il vero Maiello: quello che abbina personalità e costanza, alza la linea del centrocampo e detta i tempi.
12 anni dopo, di nuovo i De Laurentiis nel destino
A 30 anni suonati, Maiello non ha avuto paura di scendere dai piani alti della Serie B alla vetta del girone C di Serie C. Lo ha fatto forte di un carattere che sul campo lo ha sempre contraddistinto, sin dalla trafila nelle giovanili del Napoli, club con cui ha esordito in A a soli 19 anni. Quella biancorossa sembra la chiusura di un cerchio. Alla guida del Napoli, infatti, c’era già famiglia De Laurentiis: “A 13 anni ero nel settore giovanile – ha ricordato – e ho anche esordito in A. Sono contento di ritrovarli dopo tanti anni”. In biancorosso ci è arrivato convinto dal progetto e spinto anche dai consigli di Fabio Grosso, con un biennale pronto: “Mi piacerebbe molto far un bel percorso qui a Bari, è una piazza importante” è il bigliettino da visita esposto all’arrivo in Puglia. Dove ha ritrovato tanti volti noti: su tutti Citro e Terranova, amici e compagni di squadra già a Frosinone.
I gol? Pochi ma…belli
A meno di 40 giorni dal suo arrivo, Maiello ha già giocato 7 partite con il Bari, tutte da titolare. Effetti del tour de force imposto dal calendario della Serie C a febbraio. Lo ha fatto tornando a dimostrare le qualità che lo avevano portato in rampa di lancio fino alla Serie A con l’Empoli e a contribuire in maniera determinante alla promozione del Frosinone in A nel 2017. Decisivo avviando l’azione dell’1-0 contro il Picerno, contro il Foggia ha sfiorato anche il gol con un sinistro ravvicinato murato da Dalmasso. Contro la Virtus Francavilla ha messo da parte la sciabola e ha preferito giocare di spada su un terreno viscido e pesante. L’obiettivo è dichiarato (“Ho lasciato la B per ritrovarla con il Bari”), l’attesa è anche per il gol, non certo un’abitudine per Maiello. Anche se, come ricordato dal diretto interessato, “Polito mi ha detto che non sono uno che segna molto ma quando lo faccio, sono sempre gol belli”.