Con la vittoria nell’ultimo turno contro il Campobasso, l’Avellino ha raggiunto la terza posizione in classifica nel girone C. I biancoverdi si trovano a lottare per le prime posizioni valide per l’accesso ai playoff, con un Bari ormai staccato in vetta e distante nove punti. Nelle ultime giornate sta trovando continuità Riccardo Maniero: decisivo nel pareggio contro il Foggia e in gol contro il Campobasso. L’attaccante sta trovando in Campania la sua seconda giovinezza e si sta godendo l’aria di casa.
Dopo un inizio difficile senza reti e con un problema fisico a tenerlo fuori qualche giornata, Maniero è riuscito a sbloccarsi a novembre e da lì pare non volersi più fermare. E non si è più fermato. Fino ad arrivare alla sfida contro il Foggia. Proprio contro Zeman, il suo maestro ai tempi di Pescara, ha segnato una doppietta che suona come una liberazione per l’attaccante napoletano. La sua esultanza non è passata in secondo piano e subito Maniero ha voluto fare chiarezza con un post sui social. “Non ho esultato contro il Foggia, non volevo offendere nessuno” le sue parole. Maniero ha voluto prendersi l’abbraccio virtuale dei suoi tifosi in tribuna. Ora la voglia di non fermarsi e continuare a correre e segnare per l’Avellino. I tre gol nelle ultime due sfide sono un segnale chiaro, sarà lui a trascinare i biancoverdi nella lunga battaglia del girone di ritorno del girone C.
Che l’esperienza più bella da calciatore Riccardo Maniero l’abbia vissuta a Pescara è fuori discussione. L’attaccante è tra i dieci migliori marcatori della squadra abruzzese e la sua storia d’amore è stato un tira e molla di emozioni, suddiviso in tre ritorni. La sua prima esperienza in biancazzurro arriva dopo Ascoli e Lumezzane in C: dopo una prima stagione con tre reti, arriva quella con Zeman e il compagno Immobile, con cui stringerà una forte amicizia. Partito per essere il titolare sarà proprio il giovanissimo Ciro a rubargli il posto, capace con il boemo di diventare il capocannoniere di quella squadra. Maniero, però, riesce comunque a essere decisivo. Suo il gol vittoria contro la Nocerina che regala al Pescara il primo posto in classifica. Poi l’addio per volare a Terni. Una sola stagione lontano da ‘casa’ e poi il ritorno. Maniero ritorna in grande stile, e segna ben 25 reti in due stagioni, con una media di un gol ogni due partite che lo fa entrare nel cuore dei tifosi. Due annate che si chiudono, ancora una volta, con un arrivederci. Catania, Bari, Novara e Cosenza prima di rivolare a Pescara, per concludere il suo terzo atto con la maglia biancazzurra. Ora si gode l’Avellino.
Riccardo Maniero cresce nel settore giovanile della Juventus. Una squadra che in quel periodo poteva contare su giocatori come Criscito, Giovinco e Marchisio, tanto per citarne alcuni. Con la maglia della Juventus Maniero riesce a trovare i primi trofei giovanili: vince la Viareggio Cup nel 2005, poi conquista Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Primavera. Vince tutto e con Deschamps ha anche l’occasione di sedersi in panchina in Serie B al fianco di grandi campioni, senza però mai esordire. Gli anni in bianconero lo hanno aiutato a crescere e conoscere il calcio dei grandi. Da Torino ad Avellino, il lungo peregrinare di Maniero che ora si gode l’aria di casa.
A cura di Simone Brianti
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