Mantova, Monachello: “Ora mi mancano la Serie A e la Champions”
Il Mantova vince aritmeticamente il girone A di Serie C, con 3 giornate d’anticipo. Tra le forti emozioni e i festeggiamenti, Burrai, Monachello, Galuppini e Radaelli, quattro dei protagonisti della promozione raggiunta, hanno rilasciato delle dichiarazioni ai nostri microfoni.
Mantova, Burrai: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile giocando un calcio spettacolare”
Di seguito, le parole dei giocatori: “E’ stato tutto inaspettato. Siamo partiti a luglio quando eravamo un gruppo nuovo. E’ stato bravo il direttore, l’allenatore e la società a creare una squadra in poco tempo. E’ stato bravo l’allenatore a far sì che le sue idee venissero assimilate in poco tempo. Siamo stati bravi a creare un bel gruppo, clamoroso, bellissimo, che tutti i giorni non vedeva l’ora di allenarsi e stare insieme. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile giocando un calcio spettacolare. Forse, aver conosciuto prima Possanzini avrebbe potuto cambiare le sorti di qualche giocatore. Dietro però non si può guardare, bisogna andare avanti. Adesso abbiamo raggiunto un obiettivo e dobbiamo finire il campionato nel migliore dei modi, perché quando scendiamo in campo abbiamo sempre la maglia del Mantova addosso. Speriamo, da qui alla fine, di poter regalare altre soddisfazioni ai tifosi. Dedico questo traguardo a tutti, ai tifosi, alla mia famiglia.”
Mantova, Monachello: “Per me è un sogno. Io ho vissuto tre vite qui a Mantova”
Ai nostri microfoni anche l’attaccante ex Atalanta: “Per me è un sogno. Io ho vissuto tre vite qui a Mantova. Il primo anno ci siamo salvati all’ultima giornata, il secondo si era partito con un progetto importante perché era arrivato il presidente Piccoli e alla seconda giornata mi sono rotto il ginocchio. Diciamo che si era passati dal sogno al disastro. Retrocessione, crociato rotto e pensavamo fosse finita. Pensavo di dover abbandonare Mantova, anche se sarei rimasto anche in Serie D perché mi trovo bene, mia figlia è nata qui e anche l’altro nascerà tra poco. Sono troppo legato a questa piazza. Ieri scherzavamo, dicevo, mi manca la Serie A e la Champions League. Ieri non riuscivo a trattenere le lacrime dalla gioia perché sono troppo legato a questa piazza, sono troppo felice. Trovare tutti i tifosi a festeggiare è stata una cosa pazzesca, io come i miei compagni non vedevamo l’ora di tornare. Per noi era una gioia immensa festeggiare con loro. Nel calcio ho vissuto tante emozioni, ma ieri ho avuto un’emozione fortissima. C’è stato un mix incredibile che non riesco a spiegare. Devo ringraziare davvero questi tifosi, nonostante tutto. Quest’anno ho avuto meno spazio, però venire da un crociato a 30 anni non è facile, soprattutto con un ginocchio che mi dà noia. Sono felice perché finalmente mi sento bene e questa squadra ha vinto perché è un gruppo veramente forte. Dedico questo traguardo a mia figlia, mia moglie e tra poco arriverà anche suo fratello a giugno, sempre mantovano”.
Mantova, Radaelli: “Non potevo trovare un gruppo migliore”
“E’ un emozione indescrivibile; penso che se all’inizio mi avessero detto qualcosa del genere, mi sarei messo a ridere, non ci avrei creduto. Non so ancora che sensazioni sto provando; probabilmente non ho ancora percepito ciò che sento. Vediamo se riuscirò a realizzarlo adesso. E’ sempre stato tutto un crescendo, dalla Serie D, all’esperienza dell’anno scorso a sesto che m’ha formato come primo anno tra i professionisti. Credo che non potevo trovare un gruppo migliore. Sono veramente felice di condividere questo campionato con tutti i miei compagni, con lo staff, con il presidente e tutta la società. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, a mio papà, mia mamma e mia sorella. A tutti i miei amici e alla squadra”.
Mantova, Galuppini: “Vivere queste gioie in questa piazza è incredibile”
“Ce l’abbiamo fatta, abbiamo festeggiato. È stato bellissimo, un percorso importante, e adesso ce la godiamo. È un sogno, però adesso lavoriamo con calma per lavorarla bene, abbiamo vinto con un po’ d’anticipo. Abbiamo un po’ di margine per prepararla, ci faremo trovare pronti. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, alla mia ragazza, ai miei nonni che non ci sono più, ma ci stanno accompagnando in questo percorso”. Sul percorso: “Non è facile, bisogna lavorare tutti i giorni, sono sacrifici. Spesso lontano da casa, dalle famiglie, però quando arrivano queste gioie in una piazza così è qualcosa di incredibile. Ti fa dimenticare tutto, è il lavoro più bello del mondo“.