Prendete l’Old Trafford pieno di persone pronto a salutare per l’ultima volta la leggenda del Manchester United Gary Neville in un match amichevole contro la Juventus. Cosa può legare Manuel Giandonato a un evento così importante per il club di Sir Alex Ferguson? Semplice. Una punizione segnata praticamente dalla bandierina del calcio d’angolo. Vantaggio bianconero e teatro dei sogni lasciato a bocca aperta. Jackpot.
Nel match contro il Siena il centrocampista ha segnato un altro gol memorabile. Questa volta da 40 metri di distanza. Dall’Old Trafford alla Serie C, Manuel Giandonato rimane l’uomo dei gol impossibili.
Soltanto leggendo il curriculum delle giovanili è possibile comprendere che sin da piccolo Manuel Giandonato ha sempre avuto una qualità superiore rispetto ai compagni. Partito dal Lanciano, Manuel ha vestito la maglia del Pescara per arrivare poi sul prato di Vinovo. In bianconero il centrocampista riesce a ritagliarsi uno spazio importante fino alla Primavera, con la quale vince anche il Torneo di Viareggio nel 2010 al fianco di Giovinco, Iago Falque e Ciro Immobile. E furono proprio quelle prestazioni a convincere Zaccheroni, al tempo sulla panchina bianconera, a portare Giandonato in prima squadra. Livorno-Juventus. I bianconeri guidati da Chiellini, Buffon e Del Piero arrivano in Toscana e riescono a portare via soltanto un punto. Durante il match però, un giovane centrocampista è entrato al posto del numero dieci della Juventus. Sì, quel numero dieci. Alessandro Del Piero. Il cinque, una pacca dietro la testa e la corsa verso il campo: in un istante e tra mille emozioni Manuel Giandonato è diventato un giocatore di Serie A.
Per Manuel Giandonato tuttavia quello in Serie A non sarà l’unico esordio. Il ragazzo infatti a Vinovo piace. Cambiano gli allenatori ma l’impressione resta ottima. È agosto e la Juventus deve giocare contro lo Sturm Graz per accedere al tabellone principale dell’Europa League. Gli assenti sono tanti: da Marchisio a Buffon, l’allenatore ha dovuto rinforzare la rosa con i giocatori della primavera. E Manuel, proprio come qualche mese prima a Livorno, fa il suo esordio in Europa League entrando al posto di Felipe Melo. Camminare tra le stelle e non aver paura delle vertigini. Durante quel campionato scenderà per altre tre volte in campo e nel maggio successivo disegnerà quel calcio di punizione da manuale del calcio nell’amichevole contro il Manchester United. Cosa si prova a segnare un gol del genere davanti a Rooney, Giggs e Fletcher? Chiedere a Giandonato per maggiori informazioni. Dopo gli anni in bianconero, il ragazzo saluterà Vinovo per prendere definitivamente il volo. Lo sfondo è sempre la Serie A, la maglia è quella del Lecce.
A Lecce Manuel Giandonato collezionerà solamente otto presenze. È vero, ha giocato nella massima serie nazionale, ma il ragazzo sente la necessità di avere più spazio per maturare al meglio. Così, decide di passare dalla A alla B. Vicenza e Cesena accolgono il centrocampista, ma le presenze sono 26 in due anni e nel 2013 Manuel si trova ad affrontare uno dei momenti più difficili per un calciatore. Svincolato. Quello stesso ragazzo che fece sognare i tifosi bianconeri in quel pomeriggio inglese. Lui, che aveva camminato tra le stelle. La passione è più forte della paura di fallire. Manuel Giandonato riparte e lo fa da Castellammare di Stabia. Qualità e geometrie. Il valore del ragazzo è rimasto sempre lo stesso ed il suo viaggio prende nuovamente velocità. Passa da Salerno a Catanzaro, arrivando a Padova e Livorno. Livorno, la città abbracciata dal mare che da quella sera in cui esordì in A al posto di Del Piero non è mai uscita dai suoi ricordi. Per 36 volte Giandonato gioca sul campo con la maglia amaranto. 36 volte ripensando a quella sera. Dopo il Livorno arriva il primo atto nella Fermana e poi la parentesi Olbia in Serie C, diventando un pilastro del club in entrambe le esperienze. Tuttavia, si torna sempre dove si è stati bene. Ripartire inseguendo la passione: quel ragazzo che segnò davanti a Sir Alex Ferguson ne sa qualcosa. Manuel Giandonato è pronto a scrivere il secondo atto della sua carriera con la maglia della Fermana. Passano gli anni, la magia resta sempre la stessa.
A cura di Jacopo Morelli
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